Abolite note e sanzioni disciplinari: tanto rumore per nulla?

da Tuttoscuola

Un emendamento inserito nel disegno di legge sulla nuova Educazione civica, approvato in prima lettura alla Camera, ha fatto saltare di gioia i fautori del cambiamento giallo verde. Questo il testo del cambiamento ‘innovatore’: “Dopo il primo periodo, inserire il seguente: Gli articoli da 412 a 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928, n.1297 sono abrogati”. Nello specifico si tratta degli articoli che parlavano delle note e delle sanzioni disciplinari a scuola.

Quel Regio decreto sull’istruzione elementare di quasi un secolo fa, dimenticato da tutti e rimasto inapplicato certamente da almeno tre quarti di secolo, infatti prevedeva all’art. 412 che “Verso gli alunni che manchino ai loro doveri si possono usare, secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari:

I ammonizione;
II censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata;
III sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione;
IV esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione;
V espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico.
È vietata qualsiasi forma di punizione diversa da quelle indicate in questo articolo”.

L’art. 414, anch’esso ora abrogato, prevedeva “Le pene, che importano allontanamento anche temporaneo dalla scuola, non possono essere eseguite, se prima non ne sia stato dato avviso per iscritto alla famiglia”.

Sarebbe interessante sapere se gli attuali insegnanti di scuola primaria conoscono quelle vecchie norme sulle pene (?!) da irrogare ai propri alunni ‘colpevoli di gravi mancanze’.

Facile immaginare la risposta.

L’emendamento rappresenta ovviamente soltanto un intervento tecnico di pulizia normativa. Niente di più. Sbandierarlo come cambiamento è quasi un’offesa all’intelligenza. Tanto rumore per nulla.