Italiano e Matematica: studenti insufficienti (soprattutto al Sud). Dati Istat

da Tuttoscuola

L’Istat ha reso noti i dati degli obiettivi di sviluppo sostenibili (SDGs Sustainable Development Goals), definiti nell’Agenda 2030, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, e finalizzati all’eliminazione della povertà, alla protezione del pianeta e al raggiungimento di una prosperità diffusa. L’obiettivo n. 4 (uno dei 17 definiti dall’Agenda 3030) riguarda la qualità dell’istruzione per tutti: fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti. E proprio su questo obiettivo si è soffermato in particolare l’Istat che si è avvalsa dei dati dell’Invalsi registrati nel 2018 in occasione delle rilevazioni sugli apprendimenti. Il quadro complessivo che ne esce non è molto confortante, soprattutto per diverse regioni meridionali, e con riferimento sia alle competenze linguistiche che a quelle matematiche.

Mediamente gli alunni del terzo anno di scuola secondaria di I grado non raggiungono la sufficienza nelle competenze alfabetiche il 34,4%, in matematica del 40,1%.

In Campania non raggiunge la sufficienza alfabetica il 50,2% dei ragazzi, seguiti da quelli della Calabria (50%) e della Sicilia (47,5%).

Anche per le competenze matematiche degli studenti di III classe delle scuole medie quelle regioni meridionali mantengono i livelli più alti di insufficienza: Campania e Calabria con il 60,3% e Sicilia con il 56,6%.

Rispetto ai maschi, una percentuale più elevata di ragazze si colloca al di sotto della sufficienza nelle competenze matematiche (41,7%, contro il 38,5% dei maschi), mentre per le competenze linguistiche situazione si inverte: il 38,3% dei ragazzi non raggiunge la sufficienza nelle competenze alfabetiche, contro il 30,4% delle ragazze.

Lo studio dell’Istat non si sofferma sulle possibili cause degli elevati livelli di non sufficienza, ma sarebbe interessante verificare se l’origine di questi preoccupanti livelli di scarsa competenza si attivi nel corso del triennio della secondaria di I grado oppure cominci ben prima, durante gli anni di scuola primaria. Se i guai dovessero iniziare nel quinquennio della scuola primaria, bisognerebbe pensare ad un robusto piano di formazione.