Concorso riservato docenti di religione 36 mesi servizio, titolarità su scuola e classe di concorso. Le novità

da Orizzontescuola

di redazione

Lo SNADIR comunica che l’’On. Flora Frate (M5S) ha fatto pervenire la bozza del Progetto di legge n.1606 (a firma dell’On. Frate e dell’On. Angiola), presentato il 18 febbraio 2019 alla Camera dei Deputati, riguardante la “delega” al Governo per la definizione di procedure volte alla stabilizzazione dei docenti precari di religione cattolica.

Il contenuto del Progetto di legge

Il progetto di legge propone l’indizione di un concorso riservato con la sola prova orale non selettiva per i docenti di religione cattolica con 36 mesi di servizio.
La graduatoria del predetto concorso, che diventerà ad esaurimento, attribuirà un punteggio fino a un massimo di 100 punti, così suddivisi: 50 punti per il servizio prestato nell’insegnamento della religione cattolica, 20 punti ai titoli di studio, 30 punti riservati alla prova orale non selettiva, da svolgersi esclusivamente sui contenuti previsti dalla legge 186/2003.
L’organico dei posti è aumento in un triennio fino al 90% del totale dei posti complessivamente costituiti.
Lo scorrimento della graduatoria sarà effettuato sul 100% dei posti nel triennio 2019/2021; negli anni scolastici successivi, alla graduatoria ad esaurimento sarà attribuita una percentuale del 50%.
I successivi concorsi ordinari saranno banditi con cadenza biennale a partire dal 2021/2022.
Il testo prevede anche che il MIUR istituisca  – entro 60 giorni dall’approvazione della legge ­– la classe di concorso per l’insegnamento della religione cattolica.
Infine, il progetto di legge stabilisce che, in analogia con i docenti di altre discipline, la titolarità sia attribuita sull’istituzione scolastica.
A giudizio dello Snadir la proposta di legge Frate-Angiola (M5S) è in linea con gli interventi già predisposti negli ultimi anni per sanare il precariato degli altri docenti e rappresenta quindi una giusta e indispensabile risposta anche per i precari di religione. Inoltre  – conclude il sindacato –  assegnando la titolarità sulla scuola e istituendo la classe di concorso tale proposta dà una risposta concreta anche al personale di religione già in ruolo.