Inizio Anno Scolastico 2012-2013

Il 25 settembre 2012 si svolge, presso il Quirinale, l’annuale cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico.

Di seguito il discorso del Presidente della Repubblica:

Intervento del Presidente Napolitano alla cerimonia di apertura dell’Anno Scolastico 2012-2013

(Palazzo del Quirinale, 25/09/2012) Saluto tutti i partecipanti a questa bella cerimonia : gli studenti (dai più piccoli ai più grandi), gli insegnanti, il personale del Ministero e degli assessorati, le autorità parlamentari e di governo. Meritano un saluto e un augurio speciale le scuole delle zone colpite dal terremoto perché sono riuscite con grande impegno a iniziare comunque questo anno scolastico.
Vedete, questa è la settima volta che ho il piacere di prendere parte alla festa per l’inaugurazione dell’anno scolastico, festa, cioè, che oggi precede di pochi mesi – come ha ricordato il Ministro Profumo – la conclusione del mio mandato di Presidente della Repubblica. Colgo quindi l’occasione per ringraziare io a mia volta tutto il mondo dell’istruzione per le molte iniziative che abbiamo costruito insieme in diverse occasioni, sempre con calore e convinzione.
I miei auguri vanno non solo agli studenti, alle loro famiglie e agli insegnanti, ma a chiunque ha operato per l’istruzione, da diverse posizioni, contribuendo in vari modi a un’attività così fondamentale per la crescita civile ed economica del Paese.
Il fatto che questo sia il mio incontro conclusivo col mondo della scuola mi suggerisce qualche riflessione di fondo.
Innanzitutto non ci si può abbandonare alla sfiducia nelle nostre possibilità, sottovalutando i progressi compiuti dall’Italia. Progressi straordinari anche nel campo dell’istruzione, se penso alle condizioni in cui eravamo quando tanto tempo fa cominciavo ad andare a scuola ; se penso a quanti fossero allora analfabeti o a quanti nemmeno completassero le elementari – e a quanti erano ancora nel 1951 secondo il censimento.
Ma egualmente guardando ai cambiamenti nel corso degli ultimi anni, da quando sono diventato Presidente, vedo che l’istruzione italiana ha continuato a fare progressi in senso quantitativo e anche qualitativo. Ad esempio, secondo gli ultimi dati OCSE-PISA disponibili sull’apprendimento il punteggio medio degli studenti italiani in matematica è aumentato di 17 punti rispetto al 2003 ; e, in scienze, di 13 punti rispetto al 2006.
I progressi compiuti dimostrano come l’Italia possa farcela, possa migliorare quando si impegna con sforzi collettivi e condivisi. E tuttavia limiti e problemi seri persistono, ed è lungo il cammino da compiere per annullare alcune distanze rispetto ad altri paesi avanzati. Cosa è dunque necessario per far progredire ulteriormente la scuola italiana?
L’insegnante-scrittore già citato dal Ministro ha suggerito di recente la necessità di rafforzare l’unico – così l’ha chiamato – “triangolo amoroso” che potrebbe e dovrebbe funzionare : quello tra insegnanti, studenti e famiglie nella scuola. Sappiamo che purtroppo non funziona ancora abbastanza. Aggiungo che a far parte dell’intesa necessaria al benessere dell’istruzione servono almeno altri tre soggetti : una società che creda e pratichi la superiorità dell’istruirsi bene rispetto al contare sulla raccomandazione, un mondo del lavoro che contribuisca alla formazione dei giovani e premi le loro competenze, un’azione pubblica che riconosca il ruolo cardine dell’istruzione e in essa investa idee e risorse.
Non discuto la libertà e diversità dei giudizi sulle politiche dell’istruzione adottate durante il mio settennato. Ho potuto tuttavia rilevare con favore una certa costanza negli obiettivi perseguiti dai diversi governi che si sono succeduti durante la mia presidenza. Penso, ad esempio, alla comune volontà di incentivare la qualità e il merito anche attraverso meccanismi sempre più estesi di valutazione. Riscontro una costante riaffermazione dell’obbiettivo di modernizzare la didattica rendendola più attraente, più coinvolgente per i giovani. In questi anni ho visto anche mettere in campo nuove misure per collegare l’istruzione agli sbocchi lavorativi, potenziando l’istruzione tecnica e la formazione professionale superiore in relazione alla realtà e potenzialità produttiva del paese.
Un’attenzione crescente delle politiche dell’istruzione è stata costantemente rivolta a ridurre i troppi squilibri fra le diverse parti del Paese, soprattutto fra Nord e Sud. La ridistribuzione di competenze e di capacità a favore delle zone più povere di mezzi e di saperi può rivelarsi sui tempi lunghi una strategia più ricca di risultati per il Mezzogiorno : molto meglio che distribuire sussidi, come si è per tanto tempo continuato a fare! Ma occorre anche che le competenze acquisite in queste aree rimaste indietro trovino rispondenza in una reale richiesta di lavoro qualificato.
Dobbiamo costruire opportunità, dobbiamo farlo, perché questo è l’assillo di tutte le famiglie, quel che mi si dice dovunque io vada : pensate ai giovani. Sì, dobbiamo farlo se vogliamo limitare l’emigrazione dei giovani, in particolare dei giovani più ricchi di istruzione. In questi anni si è tentato di incentivare, il ritorno dei cervelli emigrati e si è cercato di costruire per i ricercatori un ambiente più favorevole in patria. Mi auguro che si prosegua con decisione su questa strada, che non si facciano inversioni di marcia neanche in tempo di crisi. Un paese non può trascurare il suo capitale più importante : la conoscenza. Abbiamo appena ascoltato i nostri fisici Sergio Bertolucci, Guido Tonelli, Fabiola Gianotti che hanno lavorato a una grande scoperta al Centro di Ricerca di Ginevra. Ecco di che cosa sono capaci gli italiani nel campo della ricerca scientifica. Possiamo essere orgogliosi di questi nostri ricercatori e dobbiamo sostenerli.
Nello stesso tempo, come ha ricordato il Ministro Profumo, la scuola è anche, e molto, un’istituzione che educa alla cittadinanza, promuovendo la condivisione di quei valori sociali e civili che tengono unite le comunità vitali, le società democratiche.
Penso alla tutela dell’ambiente, del territorio, degli equilibri naturali. Penso al rispetto della diversità, ad uno sguardo curioso e amichevole per chi ha origini in altri paesi, per chi nella disabilità mostra capacità diverse e straordinarie, come ci ha dimostrato Alex Zanardi, come ci hanno splendidamente dimostrato i nostri atleti paralimpici. E sono felice che tra di noi ci siano oggi alcuni di loro, insieme naturalmente con gli olimpici, a cominciare dalla carissima Valentina Vezzali.
Tra i valori che la scuola ha cercato di promuovere con costanza e impegno in questi anni spicca il valore della legalità. Purtroppo, anche di recente la cronaca ci ha rivelato come nel disprezzo per la legalità si moltiplichino malversazioni e fenomeni di corruzione inimmaginabili, vergognosi. Non è questo accettabile per persone sensibili al bene comune, per cittadini onesti, né per chi voglia avviare un’impresa. Chi si preoccupa oggi giustamente per l’antipolitica deve sapere risanare in profondità la politica. E risanare la politica, far vincere la legge si può, così come si può far vincere la legge contro la mafia: ce lo hanno dimostrato venti anni fa, e li abbiamo ricordati, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Ma la legalità si deve praticare a tutti i livelli, e dunque anche nel nostro piccolo mondo quotidiano. E nella vita scolastica legalità vuole dire rispetto delle sue regole, rispetto dei compagni, specie di quelli più deboli, e soprattutto, vorrei sottolinearlo, rispetto degli insegnanti che sono il cuore pulsante della scuola, e guai a indebolirlo.
In questo grave momento di crisi per le famiglie italiane è importante che la scuola promuova e pratichi un altro fondamentale valore : quello della solidarietà, mostrandosi capace di stare al fianco di chi ha maggiori difficoltà, e anche di sollecitare gli interventi necessari sia al livello pubblico, sia al livello di privato sociale, di fondazioni ed enti privati.
Vorrei concludere con un altro ringraziamento alla scuola e con una sollecitazione rivolta agli studenti, ai giovani.
In occasione delle celebrazioni – ricordate, ne siete stati tanti di voi attivamente partecipi – per i 150 anni dell’Unità di Italia, la scuola ha compiuto un’opera magnifica. Ha dato un contributo fondamentale per consolidare l’identità nazionale e incardinarla sui valori democratici della nostra Costituzione. Grazie ancora a tutti coloro che hanno reso possibile questa straordinaria impresa.
Quelle nostre celebrazioni hanno coinciso col radicarsi di una grave crisi finanziaria e economica internazionale che ha colpito con durezza il nostro Paese. Ebbene, dobbiamo mettere a frutto il rinnovato sentimento di unità nazionale, scaturito da quel vasto movimento per il Centocinquantenario. E insieme dobbiamo essere fino in fondo consapevoli di come le sorti dell’Italia siano legate a quelle dell’Europa. Anche nel mondo della scuola c’è bisogno di rafforzare la fiducia nell’Europa e nell’impegno comune per renderla più democratica e più forte.
Sono tanti gli studenti europei che si muovono da uno Stato all’altro dell’Unione per apprendere le lingue, per i tirocini, per compiere un periodo di studio in Università di altri paesi europei con il programma Erasmus. Spero che questi ragazzi, così come tutti coloro che hanno fatto esperienze in Europa, si facciano promotori di un’identità comune, che comunichino la fierezza di essere cittadini non solo delle loro singole patrie, ma della nostra più grande patria Europea. Questo, cari ragazzi e cari insegnanti, è un compito che affido a tutti voi.
Al nuovo Presidente che verrà auguro di poter provare la stessa emozione e lo stesso piacere che ho avuto io a stare con voi in questi anni, e alla scuola italiana auguro tutto il bene di cui ha bisogno e che merita, assicurandovi che le resterò vicino.
Buon nuovo anno scolastico, studiate seriamente, guardatevi attorno e godetevi la vostra bella, verde età.

Di seguito i comunicati stampa del MIUR

Il Ministero apre le porte della sua storica biblioteca

(Roma, 25 settembre 2012) In occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico al Quirinale, il Ministero apre le porte della sua storica biblioteca che compie 150 anni, per permettere ad alunni, docenti e cittadini di visitarla.
Sono presenti settantamila volumi e documenti rarissimi sulla scuola. Abaci, abbecedari, pagelle dal 1861 agli anni 20 fino al primo dopo-guerra. Lo storico banco-zaino per le lezioni all’aperto e il primo libro cuore in braille. Un patrimonio inestimabile attraverso cui leggere la storia del Paese, un percorso che idealmente lega la tradizione e la storia della scuola, all’innovazione che ha subito negli anni: dalla lavagna in legno a quella digitale.

 

Inaugurazione dell’anno scolastico: cerimonia al Quirinale alla presenza del Presidente Napolitano
Per l’occasione il Ministero apre le porte della sua biblioteca che compie 150 anni
Un patrimonio inestimabile che racconta la storia del Paese

(Roma, 21 Settembre 2012) Anche quest’anno la Presidenza della Repubblica e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca promuovono la Cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico, che avrà luogo a Roma, nel Cortile d’onore del Palazzo del Quirinale, il 25 settembre 2012, alle ore 17.00. Alla presenza di circa 2500 studenti provenienti da tutte le regioni italiane, il Presidente Giorgio Napolitano e il Ministro Francesco Profumo rivolgeranno un messaggio augurale ai ragazzi, agli insegnanti e alle famiglie.
Il messaggio del Capo dello Stato rappresenta una delle tre occasioni, durante tutto l’anno, in cui il Presidente della Repubblica rivolge una personale comunicazione alla nazione.
Oltre alle più alte autorità dello Stato, saranno presenti anche personalità del mondo dello spettacolo, dello sport, delle arti e della scienza che si alterneranno sul palco con alcuni studenti, chiamati a presentare le esperienze più significative realizzate dalle scuole su tematiche concernenti l’educazione alla legalità, la solidarietà, l’ambiente e l’intercultura.
L’evento andrà in onda in diretta su Rai1, a partire dalle 16.50 circa, nel corso della trasmissione “Tutti a scuola” condotta, come negli anni passati, da Fabrizio Frizzi.

Il Ministero apre le porte della sua biblioteca
In occasione di questa significativa giornata per il mondo della scuola, il Ministero apre le porte della sua storica biblioteca che compie 150 anni, per permettere ad alunni, docenti e cittadini di visitarla per la prima volta. Settantamila volumi e documenti rarissimi sulla scuola. Abaci, abbecedari, pagelle e registri dal 1861 agli anni 20 fino al primo dopo-guerra. Lo storico banco-zaino per le lezioni all’aperto e il primo libro cuore in braille. Un patrimonio inestimabile attraverso cui leggere la storia del Paese, un percorso che idealmente lega la tradizione e la storia della scuola, all’innovazione che ha subito negli anni: dalla lavagna in legno a quella digitale.
Nella mattinata di martedì, dalle 9.00 alle 14.30, si potrà visitare la mostra accreditandosi direttamente all’entrata del Ministero di viale Trastevere 76/A.

Il 1° settembre 2012 ha inizio il nuovo anno scolastico 2012-2013.

Il calendario scolastico annuale e’ determinato dalle singole regioni come previsto dall’art. 138 del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112.

Calendario scolastico  A.S. 2012/2013

  • Prova scritta esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione: 17 giugno 2013 con inizio alle ore 8.30
    (in prima e seconda sessione suppletiva: il 25 giugno 2013  e il 2 settembre 2013 , con inizio alle ore 8.30.
  • Prova scritta esame di Stato conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado: 19 giugno 2013 alle ore 8.30
    (prima prova scritta suppletiva: 3 luglio 2013, alle ore 8.30.

CALENDARIO FESTIVITA’ NAZIONALI:

  • tutte le domeniche;
  • il 1° novembre, festa di tutti i Santi;
  • l’8 dicembre, Immacolata Concezione;
  • il 25 dicembre, Natale;
  • il 26 dicembre;
  • il 1° gennaio, Capodanno;
  • il 6 gennaio, Epifania;
  • il giorno di lunedì dopo Pasqua;
  • il 25 aprile, Anniversario della Liberazione;
  • il 1° maggio, festa del Lavoro;
  • il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica;
  • la festa del Santo Patrono.

CALENDARI SCOLASTICI REGIONALI

L’inizio e termine delle lezioni, nonché le ulteriori sospensioni sono determinate dalle singole Regioni, secondo il prospetto specificato:

REGIONI INIZIO TERMINE FESTIVITA’ FESTIVITA’ VARIE
LEZIONI LEZIONI NATALIZIE PASQUALI
ABRUZZO 17 SETT.2012 08 GIUGNO 2013 * 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 03/04/13
BASILICATA 17 SETT.2012 11 GIUGNO 2013 * 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 02/04/13 02 e 03/11/2012; 11 e 12/02/2013
CALABRIA 17 SETT.2012 12 GIUGNO 2013 * 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 02/04/13 02 e 03/11/2012;
CAMPANIA 13 SETT.2012 08 GIUGNO 2013 * 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 01/04/13 02/11/12; 12/02/13
EMILIA ROMAGNA 17 SETT.2012 06 GIUGNO 2013 * 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 02/04/13 02/11/12;
FRIULI VENEZIA G. 12 SETT.2012  08 GIUGNO 2013 ** 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 02/04/13 dall’11 al 13/02/13;
LAZIO 13 SETT.2012 12 GIUGNO 2013 * 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 02/04/13 02 e 03/11/2012; 26 e 27/04/2013
LIGURIA 17 SETT.2012 12 GIUGNO 2013 * 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 30/03/13 02/11/12;
LOMBARDIA    12 SETT.2012 § 08 GIUGNO 2013 * 23/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 02/04/13 11 e 12/02/2013
MARCHE 12 SETT.2012 08 GIUGNO 2013 * 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 02/04/13 02 e 03/11/12
MOLISE 11 SETT.2012 11 GIUGNO 2013 * 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 02/04/13 02/11/2012
PIEMONTE 12 SETT.2012 12 GIUGNO 2013 * 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 02/04/13 02 e 03/11/2012; dall’8 al 12/02/2013
26 e 27 aprile 2013
PUGLIA 17 SETT.2012 08 GIUGNO 2013 * 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 02/04/13 02 e 03/11/2012;
SARDEGNA 17 SETT.2012 08 GIUGNO 2013 * 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 02/04/13 02/11/2012; 12/02/2013; 28/04/2013
SICILIA 14 SETT.2012 12 GIUGNO 2013 * 22/12/12- 05/01/13 29/03/13 – 02/04/13 15/05/2013;
TOSCANA 12 SETT.2012 08 GIUGNO 2013 * 22/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 02/04/13 02 e 03/11/2012; 26 e 27/04/2013
UMBRIA 12 SETT.2012 08 GIUGNO 2013 * 24/12/12 – 05/01/13 25/03/13 – 02/04/13 02 e 03/11/2012;
VENETO 12 SETT.2012 08 GIUGNO 2013 * 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 02/04/13 02 e 03/11/2012;dall’11 al 13/02/13;
VALLE D’ AOSTA 10 SETT.2012 12 GIUGNO 2013 * 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 02/04/13 02 e 03/11/2012; 30 e 31/01/13;
dall’11al 16/02/13
PROV. BOLZANO 05 SETT.2012      14 GIUGNO 2013 24/12/12 – 05/01/13 28/03/13 – 02/04/13 dal 29/10/12 al 3/11/12;
dall’ 11al 16/2/13
PROV. TRENTO  12 SETT.2012 # 11 GIUGNO 2013 ** 22/12/12 – 05/01/13 27/03/13 – 03/04/13 02 e 03/11/12; 11 e 12/02/13;

*     Per la scuola dell’infanzia il termine delle attività educative è fissato al 29/06/2013
**   Per la scuola dell’infanzia il termine delle attività educative è fissato al 28/06/2013
§   5 settembre per le scuole dell’infanzia
#   3 settembre per le scuole dell’infanzia

Di seguito i comunicati del MIUR:

Scuola, il nuovo anno inizia nel segno dell’innovazione digitale
Dalle migliori iniziative già realizzate da scuole ed enti locali ai nuovi provvedimenti del Miur
Segreterie scolastiche libere dalla carta.
Un computer in ogni classe di medie e superiori. Al Sud un tablet ad ogni insegnante
In aumento anche le risorse per la gestione ordinaria delle scuole: +33%

(Roma, 12 settembre 2012) Carta, addio. Il nuovo anno scolastico, ormai ai blocchi di partenza, inizia sotto il segno della digitalizzazione e dematerializzazione dei processi e delle procedure amministrative. Obiettivo, liberare aule e segreterie scolastiche da faldoni e fotocopie e ridurre, fino ad eliminarle del tutto, le spese sostenute dalle scuole per l’acquisto di documenti cartacei per la gestione amministrativa e la didattica. Il progetto è quello illustrato dal ministro Francesco Profumo nel corso di una conferenza stampa che si è svolta oggi al Ministero, a cui hanno partecipato anche il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e, in collegamento video, l’Assessore alla Cultura, Istruzione e Ricerca della Regione Calabria Mario Caligiuri e l’Assessore all’Istruzione del Comune di Firenze Rosa Maria Di Giorgi. Quest’ultimi, in particolare, hanno presentato le iniziative già avviate sul territorio che il Ministero intende promuovere e mettere a sistema con i migliori progetti già sviluppati dalle singole scuole a favore dell’innovazione tecnologica.

Iscrizioni on line, registri elettronici, rilevazione automatica delle presenze. Ma anche nuove tecnologie per abbattere le spese telefoniche, risparmio energetico e banda larga. Sono queste le principali iniziative presentate, in linea con il Piano avviato dal Miur per la dematerializzazione delle procedure amministrative e dei rapporti con le comunità dei docenti e del personale, di studenti e famiglie, anche attraverso i portali “Scuola in Chiaro” e “UniversItaly”. Piano sviluppato in coerenza con quanto previsto dal decreto sulla revisione della spesa che prevede, tra l’altro, iscrizioni on line per le scuole di ogni ordine e grado a partire dall’anno scolastico 2012/2013 e registri in formato elettronico.

Un PC in ogni classe di medie e superiori
Risorse per 24 milioni di euro

Per realizzare questi obiettivi il Ministero ha messo in campo una serie di iniziative, tra le quali l’assegnazione di un computer ad ogni classe di tutte le scuole medie e superiori del Paese. Grazie ad un finanziamento complessivo di 24 milioni di euro, infatti, da quest’anno tutte le 34.558 classi delle scuole medie e le 62.600 classi delle scuole superiori potranno contare su un computer da utilizzare nelle lezioni quotidiane, innovando la didattica e i processi di apprendimento. Nello specifico, dei 24 milioni di euro, 8.647 milioni sono stati impiegati per la fornitura di computer alle classi delle scuole medie. I restanti 15.650 milioni per le classi delle superiori.

Al Sud un tablet per ogni insegnante
Impegnati quasi 32 milioni di euro

Per le quattro Regioni della Convergenza (Puglia, Campania, Sicilia e Calabria) l’intervento è ancora più capillare e prevede, finora, il coinvolgimento di 2.128 scuole (il 64,5% del totale) nelle quali sarà assegnato un tablet ad ogni insegnante. Il finanziamento complessivo è 31.836.574 milioni di euro. Nello specifico, 712 scuole in Campania (59.9%), 599 in Puglia (85.3%), 233 in Calabria (57.2%) e 584 in Sicilia (58.3%). Tuttavia – come ricordato dall’Assessore Caligiuri – in Calabria si sta lavorando per assegnare un tablet ad ogni insegnante di tutte le scuole della Regione (il 100%).

I progetti già avviati da scuole ed Enti locali
Profumo: mettere a sistema le esperienze migliori

In generale – come sottolineato dal ministro Profumo nel corso della conferenza stampa – è necessario portare a sistema le migliori esperienze già realizzate dalle scuole e i progetti sviluppati in questo senso dagli Enti locali. A cominciare, ad esempio, dai progetti realizzati dalla Provincia di Roma – illustrati dal Presidente Zingaretti nel suo intervento – per il risparmio delle spese telefoniche utilizzando VOIP e per il risparmio energetico. E anche l’esperienza del Comune di Firenze – di cui ha parlato l’Assessore Di Giorgi – per le iscrizioni integrate on line e le nuove App a disposizione delle famiglie. Inoltre, per quanto riguarda in particolare le iniziative già avviate da alcuni istituti scolastici, il ministro Profumo si è collegato con l’Istituto Majorana di Brindisi, che già da tempo utilizza registri elettronici, l’Istituto Fermi di Mantova, nel quale è già operativo il meccanismo di rivelazione automatica delle presenze e l’Istituto Desambrois di Oulx (TO), una scuola di montagna che svolge consigli di classe on line.

Innovare conviene: previsti risparmi per circa 30 milioni di euro

A rendere necessaria la svolta digitale è anzitutto l’ammontare della spesa sostenuta dalle scuole per l’acquisto di documenti cartacei necessari per la gestione amministrative e didattica. Spesa che – come illustrato dal ministro Profumo – nel caso di un istituto secondario di II grado con 1.000 alunni e 45 classi può arrivare fino a 6.262 euro per pagelle, registri, carta per documenti e libretti per studenti. Il risparmio complessivo per il sistema scolastico che il piano di digitalizzazione può garantire è di circa 30 milioni di euro, così articolato: 4 milioni di euro nella Primaria (circa 2 euro a studente), 10 milioni nella Secondaria di I grado (circa 6 euro a studente) e 16 milioni nella Secondaria di II grado (circa 6 euro a studente).

Aumentano le risorse per la gestione ordinaria: + 33%

Ma perché l’innovazione produca i suoi frutti è necessario garantire agli istituti risorse adeguate per il loro funzionamento. A cominciare da quelle dedicate alla gestione ordinaria, dai servizi di pulizie alla tassa sui rifiuti, fino agli altri acquisti indispensabili per il lavoro di tutti i giorni. Così, grazie ad uno sforzo del Ministero in questo senso, le risorse della gestione ordinaria delle scuole passano dai 200 milioni di euro dello scorso anno a 240 milioni di euro, con un aumento del 33%.

Inizia l’anno scolastico. La situazione dell’edilizia scolastica

(Roma, 12 settembre 2012) In occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico il Ministero rende noti i dati disponibili sull’anagrafe dell’edilizia scolastica. Cifre che il Miur intende mettere a disposizione di tutti, dagli studenti ai docenti, fino ai genitori, gli amministratori e tutti coloro che sono interessati ad un tema così importante per il futuro dell’Italia. La scuola – e la formazione in genere – sono infatti il motore dello sviluppo e il loro stato fornisce un indicatore prezioso per quello, più generale, del Paese. Dai dati emerge una situazione dell’edilizia scolastica fatta di luci e ombre, con eccellenze e situazioni più difficili sulle quali è necessario intervenire. La messa a disposizione dei dati risponde ad una logica, seguita dal Miur, di trasparenza e condivisione delle informazioni.

Alcune maggiori criticità

Dalla lettura dei dati statistici emerge una situazione delle scuole piuttosto variegata. In ogni caso, sia gli aspetti positivi sia gli elementi di maggiore criticità sono il prodotto di problemi stratificati nel tempo, nel corso dei decenni passati. Un dato resto evidente dalle informazioni disponibili sul periodo di costruzione degli edifici, secondo cui il 4% di essi è stato costruito prima del 1900. E la maggior parte, il 44% delle scuole, in un periodo che va dal 1961 al 1980. Una eredità, questa, che incide e assume un significato per i diversi aspetti sui quali l’anagrafe dell’edilizia scolastica pone l’attenzione, in particolare per quanto riguarda il rischio sismico e le normative antincendio. Ed è proprio su questi due fronti che si concentra, in particolare, il piano che il Miur intende varare a breve.

Normativa antincendio

Per quanto riguarda la normativa antincendio è necessario fare alcune considerazioni preliminari. A fronte di un dato che vede solo il 17,7% degli edifici in possesso del relativo certificato di prevenzione incendi (CPI) è opportuno precisare che condizione necessaria per ottenere il CPI è il rispetto di tutti i requisiti previsti dalla normativa. Il mancato rispetto di uno solo di tali requisiti comporta, dunque, il non ottenimento del certificato. Da questo punto di vista, è comunque doveroso ricordare che – tra i requisiti previsti – il 66,5% delle scuole possiede un impianto idrico antincendio; il 49,3% dispone di una scala interna di sicurezza; il 61,5% possiede la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico; il 63% è munito di un sistema di allarme; il 98,3% è in possesso di estintori portatili; il 95,1% possiede un sistema di segnaletica di sicurezza. In ogni caso, sono le regioni del Sud che presentano, da questo punto di vista, le maggiori criticità.

Il Piano del Miur

Per questo motivo, il piano del Miur prevede un investimento di 680 milioni di euro (risorse europee) per interventi di riqualificazione e messa in sicurezza degli immobili scolastici delle Regioni appartenenti all’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). In particolare, saranno realizzati interventi in 1.565 scuole così articolati: in Calabria 111,6 milioni di euro per interventi in 257 scuole, in Campania 273,5 milioni per 625 scuole, in Puglia 51,6 milioni di euro per 121 scuole, in Sicilia 244,3 milioni di euro per 562 scuole.

Il rischio sismico

Il tema del rischio sismico è strettamente collegato a due elementi più generali: la caratteristiche geologiche del territorio italiano costituito, come noto, da numerose aree sismiche e i periodi di costruzione del patrimonio immobiliare scolastico. Come già esposto, la maggior parte degli edifici scolastici è stata costruita tra gli anni ’60 e gli ’80, un periodo nel quale i criteri di costruzione degli edifici erano scarsamente influenzati da una “cultura antisismica” che solo di recente è andata consolidandosi in Italia. Ma intervenire su tali edifici, costruiti secondo standard ormai superati, al fine di adeguarli alla attuale normativa risulta, stando a quanto dichiarato da esperti e tecnici, del tutto inefficace. Unico rimedio, dunque, è quello di costruire nuovi edifici secondo gli attuali requisiti normativi e coerenti con le necessità legate all’evoluzione tecnologica che caratterizzerà i nuovi modelli scolastici.

La proposta del Miur

Il progetto di riqualificazione vede coinvolto il Ministero su più fronti: da una parte, così come previsto dall’art. 53 del decreto semplificazioni, sono in via di predisposizione, da parte di una commissione, le linee guida in materia di edilizia scolastica, con particolare riferimento all’architettura interna delle scuole corrispondente ai processi di innovazione in atto (Agenda Digitale Italiana). Dall’altra parte, dal punto di vista operativo, il Miur – in collaborazione con Regioni ed Enti locali quali proprietari degli immobili e soggetti istituzionalmente competenti in materia – intende promuovere la costituzione, a livello territoriale, di fondi immobiliari. Questi strumenti possono consentire di raggiungere l’obiettivo di costruire nuove strutture superando, ad esempio, i limiti di spesa imposti dal Patto di stabilità interno. Nel caso di utilizzo dei fondi immobiliari, la realizzazione delle opere, l’investimento necessario e l’eventuale indebitamento sono, infatti, completamente a carico del fondo stesso, cui parteciperanno Comuni, Province, altri enti istituzionali presenti sul territorio, nonché il Ministero. Il fondo dovrà valorizzare gli immobili obsoleti e realizzare le nuove strutture, restituendo all’Ente locale un patrimonio immobiliare scolastico nuovo ed efficiente. Le risorse a disposizione del Miur destinate all’edilizia scolastica contribuiranno, come cofinanziamento, alla realizzazione di questi fondi.

I dati sulla classificazione antisismica e certificazione antisismica si riferiscono al “Rapporto Nazionale sullo stato dell’edilizia scolastica” del febbraio 2010.
Tutti gli altri dati sono aggiornati a Maggio 2012.

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Inizia il nuovo anno scolastico. Dopo gli edifici, le cifre su studenti e docenti

(Roma, 14 settembre 2012) Prosegue, dopo la pubblicazione dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, l’impegno del Miur per la condivisione delle informazioni e la trasparenza sui dati della scuola. Dopo le cifre sugli edifici, si rendono note quelle relative alle persone che nelle scuole italiane lavorano e studiano: studenti, docenti, dirigenti scolastici e personale tecnico e amministrativo.

Quasi 8milioni gli studenti tra i banchi
In aumento rispetto allo scorso anno: +36.238

Per quanto riguarda gli studenti, rispetto allo scorso anno scolastico 2011/2012 si registra un aumento di 36.238 unità, così distribuiti: +3.146 nella scuola dell’infanzia, +11.097 nella primaria, + 20.891 nella secondaria di II grado, mentre nella secondaria di I grado si assiste ad una diminuzione pari a 4.461 studenti. Complessivamente gli studenti, considerate tutte le scuole di ogni ordine e grado, sono 7.862.470, per 365.255 classi e 625.878 posti in organico.
In particolare, per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, sono in aumento le sezioni (+351) che passano da 42.770 a 42.922, dando la possibilità ad oltre 3mila bambini in più di frequentare questo grado di scuola.

Studenti stranieri: il 44,2% è nato in Italia
In Veneto e Lombardia le percentuali maggiori

Con riferimento all’anno scolastico 2011/2012, sono 755.939 gli studenti con cittadinanza non italiana che frequentano le nostre scuole. Di questi, il 44,2% è nato in Italia (334.284 in valore assoluto). Da questo punto di vista, le percentuali maggiori si registrano in Lombardia e Veneto dove la metà degli studenti stranieri iscritti (il 50,9%) è nata in Italia.

Iscrizioni alla scuola secondaria di II grado
Bene i licei. In aumento gli iscritti nei tecnici e professionali

Sono i licei ad assorbire la maggior parte degli iscritti alle prime classi della scuola secondaria di II grado per l’anno appena iniziato, con una percentuale del 46,6%. Segue l’istruzione tecnica con il 32% e l’istruzione professionale con il 21,4%. Tuttavia, considerato nel suo complesso, la maggior parte dei nuovi iscritti ha scelto il settore dell’istruzione tecnica e professionale (53,4%), con un aumento rispetto allo scorso anno dell’1,5% nell’istruzione professionale e dello 0,4% nell’istruzione tecnica.
Nello specifico, per quanto riguarda l’istruzione tecnica gli indirizzi più gettonati sono “Amministrazione finanze e marketing” (31%), “Informatica e telecomunicazioni” (14%), “Elettronica ed elettrotecnica” (10%) e “turismo” (10%). Nell’istruzione professionale la maggior parte delle scelte è ricaduta sull’indirizzo “Enogastronomia e Ospitalità alberghiera” (40%). Seguono “Manutenzione e assistenza tecnica” (14%), “Servizi socio-sanitari, odontotecnico, ottico” (12%), “Servizi commerciali” (11%).

Organici: luci e ombre
Per la prima volta – dopo 10 anni – nessun taglio. Difficoltà per corrispondere a incremento studenti

In applicazione del piano triennale di assunzioni sono state autorizzate 21.112 immissioni in ruolo. E dopo 10 anni di tagli ai posti in organico, di cui 5 consecutivi, quest’anno vengono interamente confermate le cifre del passato anno scolastico. Pertanto, il totale dei posti normali resta di 625.878. Tuttavia, considerato l’aumento degli studenti, se da un lato si è arrestato il trend negativo degli ultimi anni, dall’altro non è stato possibile reperire ulteriori risorse capaci di compensare l’incremento demografico. A fronte di queste cifre, il numero delle classi rimane sostanzialmente stabile passando da 364.904 a 365.255 (+351). Una leggera crescita che consente, comunque, di limitare il fenomeno dell’affollamento delle classi.

Sostegno: previsto un aumento di 4mila alunni disabili e 2mila posti

Per il sostegno attualmente si confermano i dati dell’anno 2011/2012: 197.639 alunni disabili e 97.636 posti di sostegno. Tuttavia, pur non essendo ancora completo l’inserimento al sistema dei dati di organico di fatto, tenendo conto dell’andamento registrato negli ultimi anni il Ministero prevede un aumento di oltre 4mila alunni disabili e di almeno 2mila posti di sostegno.

Dimensionamento: le sedi accorpate e gli effetti sugli organici dei Dirigenti scolastici

A seguito del dimensionamento, cioè gli accorpamenti tra più istituzioni scolastiche, le scuole autonome sono passate da 10.219 a 9.134. Tra queste, 1.154 sono le sedi sottodimensionate, cioè con meno 600 alunni (o meno di 400 alunni nelle scuole di montagna o nelle piccole isole), alle quali non è possibile assegnare un Dirigente scolastico titolare, né il DSGA (Direttore dei Servizi Generali Amministrativi). Pertanto, le sedi assegnabili sono 7.980 mentre i dirigenti scolastici in servizio sono 7.962, di cui 859 appena nominati. Questi ultimi, in particolare, sono circa il 10% del totale e rappresentano un segnale dell’impegno dell’Amministrazione per il regolare rinnovamento della dirigenza, a cominciare da quella – più importante – a diretto contatto con gli studenti.
Le reggenze, assegnate nelle sedi sottodimensionate e in Lombardia (a causa del blocco del concorso) sono pari a 1.584. A subire gli effetti del dimensionamento anche i posti da DSGA che presentano una dinamica pressoché identica a quella dei dirigenti scolastici, diminuendo di 2.237 unità. Gli organici del restante personale ATA (amministrativi, tecnici ed ausiliari), invece, sono invariati rispetto allo scorso anno.

Aumenta il tempo pieno: + 1.284 classi nella primaria

Nella scuola primaria aumentano le classi a tempo pieno che passano dalle 38.386 dell’anno scolastico 2011/2012 a 39.670 dell’anno appena iniziato. L’aumento dunque è pari a 1.284 classi. Se quindi diminuisce leggermente il totale delle classi della scuola primaria (dalle 132.270 dello scorso anno alle 132.193 di quest’anno), aumentano quelle in cui è attivato il tempo pieno, per un miglioramento complessivo della qualità dell’offerta formativa.

Dati edilizia scolastica a.s. 2012-2013 Dati edilizia scolastica 2012-2013.zip
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Tabelle monitoraggio a.s. 2012-2013 Tabelle monitoraggio as 2012-2013.zip
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