Applicazione ddl 920 a Istituzioni scolastiche

Al Senato della Repubblica

Oggetto: Applicazione ddl 920 a Istituzioni scolastiche.

Onorevoli Senatori,
il 16 maggio scorso i dirigenti scolastici hanno manifestato a Roma in Piazza Vidoni, in prossimità del Palazzo della Funzione Pubblica e di quello del Senato, per portare all’attenzione della politica il loro dissenso sull’applicazione alle scuole del ddl recante “Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo”, presentato dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e in discussione il 5 giugno in aula per l’approvazione definitiva.
Come chiediamo ormai da troppi anni, è necessario che una volta per tutte venga riconosciuta la specificità delle istituzioni scolastiche e non vengano destinate alle scuole misure pensate per la totalità della pubblica amministrazione che poi nelle scuole si rivelano difficilmente applicabili, oltre che inutili.
Le scuole non sono un ufficio qualsiasi, il personale delle scuole non fa lo stesso lavoro degli altri dipendenti pubblici, i dirigenti scolastici non sono assimilabili a nessun altro dirigente pubblico. Nelle scuole è molto forte ed esteso il controllo sociale sull’attività degli operatori scolastici e le relazioni fra i soggetti sono talmente intense, numerose e continuative, da rendere immotivata l’esigenza di un controllo esterno all’amministrazione scolastica ed eccedente alle finalità dichiarate il ricorso a misure di controllo biometrico.
Riteniamo perciò profondamente sbagliato che le istituzioni scolastiche siano inserite tra le amministrazioni pubbliche soggette ai controlli del Nucleo della Concretezza previsti dall’art. 1 del ddl e che i dirigenti scolastici e il personale ausiliario, tecnico ed amministrativo delle scuole siano sottoposti all’obbligo del controllo biometrico degli accessi, ai fini dell’accertamento della presenza in servizio.
Consideriamo questa l’ennesima dimostrazione della disattenzione per il lavoro prezioso che le scuole svolgono e per i dirigenti scolastici che ogni giorno, tra mille difficoltà ed ostacoli, garantiscono il funzionamento delle scuole del Paese. Si tratta di sedi che hanno bisogno di urgenti interventi di messa in sicurezza, di adeguamento alla normativa antincendio, di tecnologie adeguate alle innovazioni didattiche, persino di banchi e sedie a norma per consentire ai milioni di cittadini italiani che ospitano ogni giorno di vivere sicuri. La risposta del Governo è una legge che sottrae milioni di euro al soddisfacimento di queste esigenze primarie per installare in ognuno dei 43.000 edifici scolastici il rilevatore di impronte digitali, con l’intento di combattere così l’assenteismo che si anniderebbe nelle scuole. Milioni di euro sottratti alla sicurezza per registrare la presenza dell’unico collaboratore scolastico in servizio nella maggior parte di quei piccoli plessi che rischiano di non poter essere neanche aperti, se quel collaboratore scolastico si assenta perché si ammala. Milioni di euro per controllare il lavoro di dirigenti scolastici costretti ad accettare, oltre a quella della propria scuola, anche la responsabilità di una delle quasi 2000 istituzioni scolastiche prive di dirigente, quelle sedi che raggiungono con i propri mezzi, senza alcun rimborso, percorrendo spesso centinaia di chilometri.
Vi chiediamo perciò di apportare al testo del disegno di legge le modifiche necessarie ad escludere esplicitamente la scuola dall’applicazione dei controlli del Nucleo della Concretezza e dall’obbligo di rilevazione biometrica delle presenze.

Francesco Sinopoli
Segretario generale
FLC CGIL
Roberta Fanfarillo
Responsabile Nazionale dirigenti scolastici
FLC CGIL