Risorse per la formazione 2018 congelate per le Regioni non in regola con gli impegni precedenti

da Il Sole 24 Ore

di Alessandro Vitiello

In leggero anticipo rispetto all’agenda degli anni passati, con due decreti direttoriali registrati pochi giorni fa, il ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha stanziato e ripartito alle Regioni le risorse 2018 per il finanziamento dei percorsi finalizzati all’assolvimento del diritto-dovere nell’istruzione e formazione professionale (Dd 19 aprile 2019) e dei percorsi formativi rivolti all’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore e percorsi formativi rivolti all’alternanza scuola lavoro (Dd 17 maggio 2019).

Rispetto agli analoghi provvedimenti degli anni passati c’è un’importante novità. Dal 2018, infatti, i due decreti prevedono il « congelamento» delle risorse assegnate alle Regioni non in regola con la rendicontazione degli anni precedenti, e cioè specificamente che non hanno presentato come prescritto gli «impegni giuridicamente vincolanti» rispetto alle somme ricevute per le annualità pregresse. È dal 2010 – si legge nel preambolo al decreto – che per alcune Regioni si è riscontrata l’assenza o la presenza parziale di impegni giuridicamente vincolanti.

La regola
Per queste saranno emanati singoli decreti che definiranno successivamente le modalità di erogazione delle risorse. La cui regola generale per vedersele assegnare è descrivibile in tre tappe:
1) trasmissione dell’allegato di dichiarazione Igv compilata in tutte le parti e sottoscritta digitalmente dal responsabile del servizio competente allegando copia dell’atto di assunzione di impegno giuridicamente vincolante riferito alle risorse da trasferire, così come scritto nella dichiarazione;
2) presentazione di una relazione descrittiva delle attività oggetto dell’atto di assunzione di impegno sul quale è richiesto il finanziamento, secondo le indicazioni riportate negli allegati ai due decreti:;
3) trasmissione dei rapporti di monitoraggio regionale al ministero del lavoro entro il 15 novembre 2019, in modo da consentire la predisposizione del provvedimento di riparto delle risorse per l’annualità successiva (2019).
Attenzione perché dopo il 15 novembre, decorsi 30 giorni dal primo formale sollecito, alle Regioni inadempienti sarà tolto il finanziamento.

Le risorse
Le risorse sembrano essere aumentate in maniera cospicua rispetto al passato: il decreto del 19 aprile mette in campo 189.109.570 euro posti a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione. Verranno ripartite tra le Regioni per tre quarti sulla base del numero di studenti iscritti ai percorsi di istruzione e formazione professionale realizzati dalle istituzioni formative accreditate, mentre il restante 25% sulla base del numero complessivo di studenti qualificati e diplomati alla fine degli stessi.

I 125 milioni del decreto del 17 maggio, invece, sono ripartiti alle Regioni in quote pari al 60% per i percorsi formativi rivolti all’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, al 25% al diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore e al 15% all’alternanza scuola lavoro.