Maturità, l’esame orale «è come un quiz televisivo»

da Il Sole 24 Ore

di Scuola24

Un esame come «un quiz televisivo, ma non così difficile». Dopo i 45 minuti più temuti dell’anno per gli studenti, e in attesa del verdetto dei prof, arriva il bilancio dei ragazzi sulla nuova prova orale della maturità 2019, cominciata ieri mattina: il colloquio con le buste. La
novità, la scelta di tre buste predisposte dalla commissione contenenti alcuni materiali per avviare l’interrogazione, si è rivelata per gli esaminandi meno ardua del previsto. E nel primo giorno, tra le aule dell’istituto Carlo Cattaneo di Milano, ha fatto capolino anche il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. «Ho evitato volutamente un liceo – ha spiegato Bussetti – proprio perché volevo dare risalto anche a questa tipologia di scuola tecnico
professionale. Ho visto che tutto procedeva bene e che i ragazzi erano un po’ più tranquilli. Mi ha fatto piacere».

I maturandi sembrano essere riusciti a vincere lo spauracchio. Alla vigilia, per gli studenti, il fatto di «non sapere con quale argomento iniziasse l’orale rendeva difficile organizzare il ripasso». Secondo la websurvey di Skuola.net quasi nove ragazzi su dieci si erano infatti detti preoccupati. Poi le paure sono state superate. Neppure il tempo di rimpiangere la vecchia tesina degli anni precedenti, che i primi esaminandi – a fine colloquio – hanno commentato con serenità l’esito dell’esame. Ma quasi uno studente su due – sempre
secondo il sondaggio – ha spiegato di aver avuto qualche anticipazione. «Non è così difficile, i professori ci lasciano comunque parlare, è in stile colloquio. Non ci sono le solite singole domande. Certo, con le buste sembra di essere ad un quiz della tv», hanno commentato alcuni ragazzi all’uscita di un liceo romano. E altri: «Così siamo più autonomi, riusciamo ad orientarci da soli negli argomenti».

Secondo la prova, sono state previste tante buste quanti sono i candidati più due unità, in modo tale da assicurare anche all’ultimo candidato la possibilità di scegliere tra tre buste.
In queste ultime non ci sono domande o quiz, ma piuttosto dei materiali di spunto: un testo, un documento, un progetto, un problema, un disegno, una fotografia. Tutti comunque legati al percorso di studi che è stato effettuato durante il percorso scolastico. Da qui è partito il colloquio per l’esame orale che permette alla commissione di fare le sue verifiche sul programma svolto, ma anche sui progetti legati alla cittadinanza e alla Costituzione.

Ovviamente, anche le prove scritte sono oggetto del colloquio. La commissione alla fine dell’esame orale, che dura in media 45 minuti, assegna un punteggio, con un massimo di 20 punti per la valutazione del colloquio.