Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, visiterà, il 28 e 29 giugno prossimi, la stazione di ricerca italiana “Dirigibile Italia”, situata a Ny-Ålesund (Isole Svalbard) nel Circolo Polare Artico. La stazione è gestita dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Bussetti, insieme al presidente del CNR, Massimo Inguscio, visiterà anche le altre infrastrutture scientifiche gestite dal nostro Paese (Climate Change Tower CCT, Stazione di Gruvebadet) e incontrerà i ricercatori italiani attualmente in attività a Ny-Ålesund. Una visita storica, per la prima volta un Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca italiano si reca, infatti, presso la base.
La presenza del Ministro arriva a conclusione delle cerimonie commemorative del novantennale dell’impresa di Umberto Nobile, Generale della Regia Aeronautica Militare Italiana, a bordo del Dirigibile Italia, da cui la nostra base di ricerca ha preso il nome. Bussetti e Inguscio si recheranno presso il pilone di attracco dal quale il dirigibile partì per le sue missioni, inclusa quella che sorvolò il Polo Nord e che purtroppo si concluse tragicamente. Lì apporranno una targa commemorativa.
In occasione della sua visita in Norvegia, il Ministro domani, alle 18.30, incontrerà inoltre presso l’Istituto Italiano di Cultura di Oslo rappresentanti della comunità scientifica italiana. L’incontro sarà un’occasione di discussione, dibattito e scambio di idee sui temi della ricerca del nostro Paese all’estero.
“La comunità scientifica italiana è apprezzata in tutto il mondo. Il lavoro che si svolge presso la base artica ne è una ulteriore dimostrazione – sottolinea il Ministro Bussetti -. Con questa missione vogliamo essere vicini ai nostri ricercatori, incontrarli sul campo, confrontarci con loro e lanciare il messaggio che per questo governo la ricerca è davvero centrale. Continueremo a sostenere la missione artica, fonte di importanti conoscenze scientifiche, e a incrementare i finanziamenti per la ricerca scientifica nel nostro Paese”.
“La ricerca scientifica italiana artica e antartica, con le ricercatrici e i ricercatori del CNR, partecipa e contribuisce da decenni a una migliore conoscenza e divulgazione dello stato di salute della Terra e degli impatti dei cambiamenti climatici sugli esseri umani, sugli animali, sulle piante, sugli oceani e sull’aria che respiriamo. Gli scienziati ed esploratori guidati e ispirati 90 anni fa dal comandante generale Umberto Nobile rappresentano per tutti noi e specialmente per le future generazioni un esempio di valori universali, patrimonio dell’umanità, da coltivare e proteggere per la pace, la fratellanza tra i popoli, il benessere delle persone, la protezione dell’ambiente e il progresso culturale, scientifico e tecnologico”, afferma il presidente del CNR Massimo Inguscio.
L’Artico si sta scaldando più rapidamente di ogni altra regione del pianeta ed è considerato un amplificatore dei processi climatici globali. Per questo le istituzioni internazionali di ricerca scientifica hanno voluto costituire qui una comunità di studiosi per approfondire i processi in atto e individuare le relative strategie di mitigazione e adattamento.
L’Italia è stabilmente presente con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in Artico dal 1997, anno di apertura della stazione “Dirigibile Italia”, e ha conseguito numerosi e importanti risultati scientifici. A questo impegno si aggiunge quello per l’Antartide dove il nostro Paese è presente con due basi di ricerca sulla costa del Mare di Ross con la stazione Mario Zucchelli-MZS e all’interno del continente a Dome-C con la stazione Italo-Francese “Concordia”.