Prof diplomati, nuovo concorso

da ItaliaOggi

Carlo Forte

Un concorso riservato ai laureati in scienze della formazione e ai diplomati magistrali che non hanno potuto partecipare al concorso precedente perché non avevano i due anni di servizio richiesti. È una delle ipotesi su cui starebbe lavorando il governo, per andare incontro anche alle aspettative dei diplomati magistrali che avevano conseguito il titolo entro l’anno 2000/2001, ma erano stati esclusi dall’ultimo concorso per carenza del requisito di servizio.

Alla nuova selezione dovrebbero poter partecipare i soggetti in possesso di almeno 180 giorni di servizio prestato negli ultimi 8 anni oppure di un anno scolastico prestato nelle classi Primavera. Le assunzioni dovrebbero avvenire in coda alla graduatoria del concorso straordinario già espletato. La misura consentirebbe di ripescare i diplomati magistrali che, dopo avere vinto ricorsi giurisdizionali nella fase cautelare, erano stati inseriti nelle graduatorie a esaurimento, erano anche stati assunti con contratti a tempo indeterminato. E che erano stati licenziati per effetto delle sentenze di merito intervenute successivamente.

L’Adunanza plenaria del Consiglio di stato, infatti, ha vanificato definitivamente le aspettative dei 6.669 docenti, in possesso del diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002, che erano stati immessi in ruolo per effetto di pronunce cautelari. Secondo i giudici di palazzo Spada, infatti, «il possesso del solo diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002» si legge nelle sentenze 4 e 5 pubblicate il 25 febbraio scorso «non costituisce titolo sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo».

La pietra tombale sulle aspettative degli interessati riguarda 1.030 soggetti nella scuola dell’infanzia e 5.639 nella scuola primaria: circa i 2/3 delle assunzioni sono state effettuate prima del 2017/2018, in prevalenza nel 2016/2017 e 1/3 riguarda docenti immessi in ruolo nell’anno 2017/2018. Palazzo Spada, peraltro, si era già pronunciato nel senso della impossibilità dell’inserimento nelle graduatorie esaurimento dei diplomati magistrali. E quindi sulla conseguente impossibilità di consentire a questi insegnanti di essere assunti a tempo indeterminato senza superare un concorso.

La VI sezione del Consiglio di stato, però, aveva riacceso le speranze di questi docenti, chiedendo all’Adunanza plenaria di pronunciarsi nuovamente sulla questione. Anche alla luce delle norme emanate successivamente con il decreto dignità. Ma l’Adunanza plenaria non ha modificato la sua posizione, interpretando il decreto in senso preclusivo del diritto ad essere immessi in ruolo: «L’art. 1-quinques del d.l. n. 87 del 2018» spiegano i giudici «non ha affatto riconosciuto valore abilitante ex se al diploma magistrale, ma ha anzi ribadito la necessità di superare un concorso per accedere ai posti di insegnamento, inserendosi, quindi, nel solco del principio di diritto enunciato dall’Adunanza plenaria n. 11 del 2017 e confermandone la correttezza».

Di qui l’intenzione del governo di sanare la questione degli esclusi dall’ultimo concorso. Che era stato indetto proprio per andare incontro alle aspettative di questi docenti. Ma che ha riguardato solo parzialmente la platea degli aspiranti, per via della necessità di poter vantare almeno due anni di servizio. Il provvedimento che dovrebbe risolvere la questione dovrebbe prendere la forma di un’integrazione all’articolo 4 del decreto legge 12 luglio 2018, n. 87.

In particolare, il nuovo concorso dovrebbe essere indetto successivamente alla pubblicazione delle graduatorie del primo concorso straordinario. E dovrebbe essere riservato ai docenti forniti del titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o di analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, oppure del diploma magistrale con valore di abilitazione o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002. Sempre che i candidati, in possesso dei titoli richiesti, abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni scolastici, almeno un’annualità di servizio specifico, anche non continuativo, su posto comune o di sostegno, presso le istituzioni scolastiche statali, valutabili come tali ai sensi dell’art. 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124 oppure abbiano prestato servizio per almeno un anno scolastico, a qualunque titolo, nelle sezioni sperimentali previste dall’ art. 1, comma 630 della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Secondo la bozza allo studio del governo, i vincitori di questo ulteriore concorso straordinario dovrebbero essere inclusi in una graduatoria di merito alla quale dovrebbero essere attribuiti i posti residui allo scorrimento delle graduatorie del primo concorso.