Concorso presidi, il Tar annulla la prova. Tutto da rifare

da la Repubblica

Ilaria Venturi

ROMA. Dopo ore di discussione nel tardo pomeriggio viene annunciata la decisione del Tar. Il concorso per dirigenti scolastici è stato annullato dal Tribunale regionale del Lazio che ha accolto un primo ricorso tra quelli presentati da decine e decine di candidati che avevano denunciato irregolarità nelle prove.

“Il ricorso va accolto – scrivono i giudici amministrativi – a seguito della riconosciuta fondatezza della doglianza che ha contestato la legittimità dell’operato della commissione plenaria nella seduta in cui sono stati fissati i criteri di valutazione, con conseguente annullamento in toto della procedura concorsuale in questione”. Il punto accolto è quello della incompatibilità di tre commissari.

Il Ministero annuncia che farà ricorso contro la decisione del Tar. Fonti Miur fanno sapere che “il ministero sta già predisponendo, con l’Avvocatura dello Stato, appello al Consiglio di Stato”. Il Tar ha accolto il ricorso “sulla base di una censura giudicata infondata dai tecnici del Miur: non sussistevano, secondo il dicastero, i presupposti per la ritenuta incompatibilità di alcuni commissari”.

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Esultano i ricorrenti: “Ci sembra un sogno dopo mesi di lotta”. “Siamo molto soddisfatti, è una sentenza coraggiosa, c’è stata poca trasparenza in questo concorso” commenta l’avvocato Massimo Vernola. Le conseguenze? “Le sentenze del Tar sono immediatamente esecutive, a mio parere va fermato il concorso. Significa rifare la prova scritta, ma è chiaro che questo travolge anche gli orali” che sono già cominciati.

Quella pubblicata da poco è una sentenza pilota che accoglie un unico motivo di ricorso tra le tante presunte irregolarità denunciate: l’incompatibilità di tre commissari.

Tra questi il sindaco di Alvignano Angelo Francesco Marcucci, perché da regolamento ministeriale non può fare il commissario chi ha cariche politiche, e altri due docenti che erano stati coinvolti in attività di formazione per preparare i candidati alle prove e poi hanno vestito i panni dei commissari nello stesso concorso. Questi hanno partecipato – spiegano i legali – alla seduta plenaria che ha deciso i criteri di valutazione, inficiando così, in quanto incompatibili, tutta la procedura.

Il concorso per dirigenti scolastici serve per coprire 2.425 posti nelle scuole. Dai 34.580 iscritti si sono presentati alla prova pre-selettiva (non annullata dal Tar) a luglio scorso in poco più di 24mila. Gli ammessi allo scritto sono stati 8.736: gli 8.700 previsti da bando, più 36 candidati che risultavano pari merito con un  punteggio di 71,7. Le graduatorie degli ammessi all’orale sono uscite a fine marzo: 3.795 quelli che sono passati, il 43%.

Nel mezzo sono partite le denunce per irregolarità e i ricorsi, un centinaio quelli discussi solo oggi al Tar del Lazio.