da Tuttoscuola
Concorso infanzia e primaria: si attende il bando che sembra ormai essere davvero imminente. FLC GIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS e Gilda sono stati infatti convocati il 30 luglio per l’informativa sul bando.
Intanto lo scorso 19 luglio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con l’autorizzazione del MIUR all’avvio delle procedure di reclutamento dei docenti: 16.959 posti per la scuola dell’infanzia e primaria. Di questi 10.624 per l’anno scolastico 2020/2021 e 6.335 per l’anno scolastico 2021/2022. Bussetti: “A breve pubblicheremo il bando”.
Nel decreto infatti si legge che “Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca è autorizzato, ai sensi dell’art. 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ad avviare, per il biennio scolastico 2020/2022, procedure concorsuali per il reclutamento, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, di 16.959 posti di personale docente della scuola dell’infanzia e primaria, di cui 10.624 per l’anno scolastico 2020/2021 e 6.335 per l’anno scolastico 2021/2022. Ai fini delle assunzioni del personale di cui al comma 1 restano ferme le procedure di autorizzazione previste dall’art. 39, commi 3 e 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, nell’ambito dei posti effettivamente vacanti e disponibili. Il presente decreto, previa registrazione da parte della Corte dei conti, sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana“.
“Autorizzato il reclutamento di 16.959 nuovi insegnanti per le scuole dell’infanzia e primaria. A breve pubblicheremo il bando. Il nostro impegno continua, il nostro lavoro per la scuola non si ferma!”. Così commenta il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, utilizzando su Facebook l’hashtag #dalleparoleaifatti.
Tra poco quindi avremo il bando concorso infanzia e primaria. Ma quando?
Ma il ministro dell’Economia e Finanze, Giovanni Tria, in questi giorni ha ben altro a cui pensare e, per uscire dal capestro dell’Unione Europea, è sicuramente alla ricerca di risparmi e di tagli, anziché di nuovi impegni di spesa.
Potrebbe essere questa la ragione vera del ritardo di pubblicazione del bando che trascinerebbe nelle spese altri 17 mila posti per il parallelo reclutamento (50%) degli iscritti alle graduatorie ad esaurimento.
I concorsi costano e di questi tempi di problematiche finanziarie quel costo potrebbe diventare un lusso per le esauste casse statali.