Infanzia e primaria a concorso Ammessi i diplomati ante 2002

da ItaliaOggi

Carlo Forte

Via libera del governo al concorso a cattedre nella scuola dell’infanzia e nella primaria. Nella Gazzetta Ufficiale 167 del 18 luglio scorso è stata pubblicata l’autorizzazione del presidente del consiglio al ministero dell’istruzione per avviare, per il biennio scolastico 2020/2022, le procedure concorsuali per il reclutamento di 16.959 posti di personale docente della scuola dell’infanzia e primaria, di cui 10.624 per l’anno scolastico 2020/2021 e 6.335 per l’anno scolastico 2021/2022. Il regolamento del concorso è stato già pubblicato il 9 aprile scorso (si veda il decreto 327/19). E dunque, dovrebbe essere ormai imminente l’emanazione dei bandi. Potranno partecipare i candidati in possesso del titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia.

La partecipazione alla selezione concorsuale sarà consentita anche ai candidati in possesso diploma magistrale con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali, o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia, conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002. Resta fermo, dunque, il valore abilitante del diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002. Che però non dà titolo ad essere inseriti nelle graduatorie a esaurimento. Per le procedure per i posti di sostegno su infanzia e primaria è richiesto inoltre il possesso del titolo di specializzazione sul sostegno o di analogo titolo di specializzazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia.

Saranno ammessi con riserva, invece, coloro che, avendo conseguito all’estero i titoli di accesso al concorso avranno comunque presentato la domanda di riconoscimento alla direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione entro il termine di presentazione delle domande per la partecipazione alla procedura concorsuale. Il concorso si articolerà in una prova scritta, in una prova orale nella successiva valutazione dei titoli. I programmi sono reperibili nell’allegato A del decreto 379/19. I bandi di concorso potranno prevedere lo svolgimento di un test di preselezione, che si terrà prima delle prove scritte, qualora a livello regionale e per ciascuna distinta procedura il numero dei candidati dovesse superiore a 4 volte il numero dei posti messi a concorso. Per esempio, se in una regione i posti messi a concorso saranno 400 e le domande di partecipazione dovessero risultare superiori a 1.600, la direzione regionale potrà disporre lo svolgimento della prova preselettiva. Se, invece, dovessero essere inferiori a 1.600, i candidati saranno ammessi direttamente alla prova scritta.

La prova preselettiva sarà «computer-based», unica per tutto il territorio nazionale. E sarà volta all’accertamento delle capacità logiche. di comprensione del testo e della conoscenza della normativa scolastica. L’articolazione della prova sarà disciplinata dai bandi incluse le modalità di somministrazione e di svolgimento, il numero di sessioni e il loro calendario, il numero di quesiti, la durata della prova e l’eventuale pubblicazione dei quesiti prima della medesima.

Alla prova scritta sarà ammesso un numero di candidati pari a tre volte il numero dei posti messi a concorso nella singola regione per ciascuna procedura. Saranno ammessi in ogni caso, e in deroga al numero massimo, tutti i candidati che prenderanno lo stesso voto dell’ultimo degli ammessi. Chi non supererà la preselettiva non sarà ammesso alla prova scritta. E il punteggio della prova preselettiva non concorrerà alla formazione del voto finale nella graduatoria di merito.

La prova scritta durerà 180 minuti e consisterà in tre quesiti. Per i posti comuni sono previsti due quesiti aperti riguardanti la trattazione articolata di tematiche disciplinari, culturali e professionali, volti all’accertamento delle conoscenze e competenze didattico-metodologiche in relazione alle discipline oggetto di insegnamento nella scuola primaria e ai campi di esperienza nella scuola dell’infanzia.

Per i posti di sostegno sono previsti, invece, due quesiti aperti inerenti alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità. finalizzati a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.

Sia i candidati per i posti comuni che i candidati per i posti di sostegno dovranno, inoltre, rispondere a un quesito, articolato in otto domande a risposta chiusa, volto alla verifica della comprensione di un testo in lingua inglese almeno al livello B2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. La prova orale verterà sui programmi dell’allegato A, sulla conoscenza delle tecnologie informatiche e sull’accertamento della conoscenza straniera di livello B2. I candidati potranno presentare l’istanza di partecipazione in una sola regione per una o più delle procedure concorsuali per le quali posseggano i requisiti.