Decreto istruzione, Invalsi nel mirino. Via libera all’accordo sui precari

da Corriere della sera

Valentina Santarpia

Un nuovo Pas (percorso abilitante straordinario), un concorso straordinario da 24 mila posti a cui potranno partecipare i prof con 36 mesi di servizio, una proroga dei termini per l’adeguamento dei piani antincendio, un intervento per assicurare che gli scuolabus siano gratuiti. Sono solo alcuni dei provvedimenti contenuti nel decreto istruzione in arrivo al Consiglio dei ministri, e di cui il Corriere ha avuto una bozza. Non c’è traccia, invece, dei minacciati interventi sull’Invalsi: all’ultimo momento è stato deciso di stralciare la norma che prevedeva di poter essere ammessi alla maturità anche senza aver fatto i test (come è già accaduto quest’anno ma in via solo provvisoria) e di renderli facoltativi in terza media dove invece già vige l’obbligo. Le indiscrezioni delle ultime ore, confermano dalla maggioranza, hanno spinto il governo a rinviare la decisione, forse al prossimo Consiglio dei ministri ad agosto o a settembre, per evitare le polemiche. «Se confermato, tutto questo porterà problemi di valutazione e l’Italia rischia di uscire dal sistema internazionale di valutazione OCSE-Pisa. Sarebbe la prima volta che accade», avverte l’ex sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi. L’istituto di valutazione resta comunque nel mirino. Subirà un taglio delle risorse del 17,4%: nessun ente di ricerca è stato così penalizzato.

Le assunzioni

Sembrano invece chiariti i contorni dell’operazione che serve ad attuare gli accordi di aprile sulla sorte di circa 55 mila precari. Da un lato si parla di una procedura straordinaria per l’immissione in ruolo nelle scuole secondarie di primo e secondo grado di 24 mila nuovi prof nel prossimo triennio (la metà dei 48 mila in palio per tutto il periodo). La partecipazione al concorso, che dovrebbe essere bandito entro dicembre, è riservata ai docenti che per almeno tre anni scolastici, anche non consecutivi, tra il 2011/2012 e il 2018/2019, abbiano svolto almeno 180 giorni di servizio nelle scuole statali, oppure abbiano lavorato senza soluzione di continuità dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale. Sarà necessario svolgere una prova scritta al computer e una orale: poi si verrà inseriti in una graduatoria sulla base del punteggio riportato nelle prove e di quello accumulato con i titoli, ammessi al percorso annuale di formazione iniziale e prova e la successiva eventuale immissione in ruolo nei limiti dei posti disponibili. Accanto al concorso, è previsto un altro canale, quello dei cosiddetti Pas (Percorsi abilitanti speciali), finalizzato non all’immissione in ruolo ma all’abilitazione per le supplenze: questi corsi universitari a pagamento saranno riservati anch’essi a chi ha insegnato per almeno tre anni scolastici, ma in questo caso vale anche il servizio nelle scuole paritarie. E possono partecipare anche i dottori di ricerca. Come anticipato dal ministro Marco Bussetti, in tutto nel triennio dovrebbero essere assunti 70 mila docenti: 48 mila prof e 17 mila maestri. Intanto le graduatorie del concorso 2016 vengono prorogate di un anno, in modo da garantire la possibilità di rispettare l’obbligo di legge (50% di assunzioni da graduatorie e 50% da concorso). Via libera anche alle assunzioni di dirigenti tecnici: sarà bandito un concorso pubblico a partire da settembre 2020.

Scuola bus gratuito

Nel provvedimento in arrivo sul tavolo del governo, ci sono anche novità nell’ambito del trasporto scolastico: dopo che la Corte dei conti in Piemonte ha stabilito che il servizio di trasporto scolastico rientrerebbe nella categoria dei servizi pubblici locali e non in quella di domanda individuale- e quindi escluso qualsiasi discrezionalità per l’azione amministrativa dell’ente che intenda agevolare la frequenza all’attività didattica da parte dell’utenza scolastica- il decreto interviene per garantire che lo scuola bus resti gratuito o comunque di costi contenuti e accessibili. Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, all’articolo 6 è previsto un piano straordinario per l’adeguamento alla normativo antincendio, prorogando le date utili per gli adempimenti delle scuole.

Aiuti agli enti musicali

Disposte anche procedure di semplificazione per gli acquisti funzionali all’attività di ricerca: così come già fanno gli enti pubblici di ricerca, anche le università e le istituzioni AFAM saranno esonerate dall’obbligo del ricorso al MEPA, la piattaforma del ministero delle Finanze per gli acquisti della Pa. Un altro intervento importante viene fatto a favore degli istituti superiori musicali non statali e delle accademie non statali di belle arti finanziate da enti locali: viene adottato un fondo di 4 milioni per estinguere i debiti.