Decremento popolazione quasi irreversibile: colpiti soprattutto i servizi all’Infanzia. Meno residenti al Nord

da Tuttoscuola

I dati della popolazione residente in Italia al 1° gennaio 2019, pubblicati alcuni giorni fa dall’Istat, consentono interessanti considerazioni, soprattutto se confrontati con quelli dell’anno precedente, in riferimento anche alle situazioni territoriali. Complessivamente i residenti nati nel 2018 e rilevati al 1° gennaio 2019 (con esclusione di quelli della Val d’Aosta e del Trentino Alto Adige) sono stati 427.751 di cui 62.935 con cittadinanza non italiana, 1 su 7. Rispetto ai nati e residenti nel 2017 e rilevati al 1° gennaio 2018 sono stati 17.705 in meno, di cui 15.212 italiani e 2.493 stranieri. Il decremento di popolazione, in atto ormai da quasi un decennio, sembra quasi irreversibile e, ancora una volta interesserà prima di tutto i servizi dell’infanzia (nidi e scuole), poi la scuola primaria e, a seguire, la scuola secondaria di I e di II grado.

Quasi un terzo di quel decremento annuo si è registrato nelle regioni del Nord Ovest con 5.702 presenze in meno (- 32,2%). In valori assoluti il decremento maggiore si è registrato in Lombardia (- 3.351 residenti in meno), seguita dal Piemonte (- 1.716), Lazio (- 1.287), Veneto (- 1.226) e Toscana (- 1.187).

In quei territori, più che altrove, nei prossimi anni si registrerà un ulteriore calo di alunni che potrà determinare – in base alla politica finanziaria del momento – una flessione del numero di classi con risparmio di organico del personale oppure uno sfoltimento delle classi che potrebbero avere, conseguentemente, un numero inferiore di alunni.

A concorrere alla flessione del Nord Ovest sono stati anche gli stranieri con 1.254 unità in meno, pari ad oltre il 50% dei 2.493 registrati complessivamente tra il 2017 e il 2018.

La flessione della presenza dei residenti stranieri è stata una caratteristica soprattutto delle regioni settentrionali, in ragione anche del fatto che in quei territori vi è la massima concentrazione di persone con cittadinanza non italiana.

In Lombardia 867 stranieri in meno tra il 2017 e il 2018 corrispondono ad una flessione del 34,8%, nel Lazio 440 in meno valgono una flessione del 17,6%, in Piemonte del 13,2%, nel Veneto dell’11,8%.

Peraltro al Nord la flessione degli stranieri è risultata molto contenuta in Liguria (57 in meno, pari a – 2,3%) e in Emilia Romagna (64 in meno, pari a – 2,6%).

La minor presenza di alunni stranieri modificherà prossimamente la configurazione delle classi, incidendo forse sulla qualità organizzativa.