Educazione Civica: si partirà da quest’anno scolastico come sperimentazione. Il giallo del CSPI

da Tuttoscuola

Lo aveva annunciato al meeting di Rimini e ora il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, è passato ai fatti: l’educazione civica, se pur attraverso una sperimentazione nazionale, verrà attuata già in questo anno scolastico. Nel comunicato stampa diramato lo scorso 27 agosto si legge, tra l’altro, che “Il decreto consente di partire già da questo anno scolastico con l’insegnamento obbligatorio dell’Educazione Civica attraverso una sperimentazione nazionale in tutte le scuole del primo e secondo ciclo di istruzione del sistema nazionale di istruzione”.

Trattandosi di sperimentazione, le scuole decideranno se aderirvi o meno, mentre dal prossimo anno scolastico 2020-21 saranno obbligate a metterla in atto.

Come prevede la legge, il Ministro è stato costretto a richiedere il parere al CSPI: “Il parere del CSPI è obbligatorio in caso di sperimentazioni nazionali. Di qui la richiesta inviata oggi dal Ministro Bussetti al Consiglio affinché si esprima con procedura d’urgenza per poter procedere, poi, alla successiva firma”. 

I consiglieri del CSPI, convocati per oggi, 28 agosto, a tutta la giornata di ieri non avevano trovato iscritto nell’ordine del giorno dei lavori la trattazione dell’argomento. La presidenza potrebbe forse farlo d’urgenza all’ultimo momento.

Se l’argomento non sarà trattato, si evidenzierebbe una presa di distanza dalla decisione di Bussetti, non tanto nel merito quanto sulla natura del provvedimento che non rientrerebbe nell’ordinaria amministrazione consentita a un Governo e a un Ministro dimissionari. Come dire: non vogliamo essere coinvolti in un atto non regolare.

Ricordiamo infatti che Bussetti, ministro di un Governo dimissionato e autorizzato soltanto a gestire l’ordinaria amministrazione, in attesa che si risolva la crisi, non avrebbe i poteri per firmare un decreto che per sua natura, la sperimentazione, non può essere compreso nella attività ordinaria dell’amministrazione.

Il Ministro, tuttavia, in assenza di parere o anche con parere negativo (non vincolante) potrebbe procedere, comunque a emanare il decreto.