Fino a 1.100 euro per famiglia il costo del corredo scolastico

da Il Sole 24 Ore

di Eu.B.

In vista dell’imminente riapertura delle scuole le famiglie italiane cominciano a fare i primi conti: a cartelle, zaini, astucci, diari e occorrente scolastico vario, vanno aggiunti i libri, il cui costo, secondo le associazioni dei consumatori, continua a crescere. Al punto che, secondo il Codacons, l’esborso complessivo per un nucleo familiare può superare i 1.100 euro.

Le stime del Codacons
Il Codacons ha fornito alcune stime sull’aumento dei prezzi al dettaglio del corredo scolastico, quantificandolo nel 2,5% in più rispetto al 2018, con le marche più richieste dai giovani – legate a squadre sportive, cartoni animati, bambole o personaggi e serie famosi – che hanno ritoccato al rialzo i listini. Il prezzo di uno zaino può raggiungere i 140 euro, mentre per un astuccio griffato attrezzato (con penna, matita, gomma da cancellare e pennarelli) la spesa arriva a 40 euro. A cui vanno aggiunti altri 20 euro per il diario. L’esborso per il materiale scolastico completo raggiungerà durante l’anno scolastico 2019/2020 quota 533 euro a studente su base annua, cui va aggiunto il costo per libri di testo, altra voce che inciderà pesantemente sui portafogli delle famiglie italiane, variabile a seconda del grado di istruzione e della scuola. In particolare per dizionari e testi scolastici vari il Codacons prevede un ulteriore ritocco al rialzo dei listini rispetto al 2018, con la spesa complessiva a carico delle famiglie che – tra corredo e libri – può facilmente raggiungere i 1.130 euro a studente.

I numeri dell’Unione dei consumatori
Più contenuti i rincari attesi dall’Unione dei consumatori, ma comunque superiori all’inflazione generale. Gli aumenti maggiori sarebbero per i libri scolastici, che salgono dell’1,7%, più del triplo dell’inflazione registrata dall’Istat, relativa al mese di agosto, pari a +0,5%. Al secondo posto, la scuola dell’infanzia, +1,4%, seguita al terzo posto dall’istruzione primaria, che segna un incremento dello 0,9 per cento. «I rialzi non sono smisurati, ma non dobbiamo dimenticare che gli aumenti stimati si riferiscono ad un solo mese, da agosto a settembre, e che, comunque, si tratta di spese obbligate per le famiglie»,commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.