Scuola-lavoro gialloverde bocciata dal Cspi

da ItaliaOggi

Emanuela Micucci

Bocciate. Le nuove Linee guida sull’alternanza scuola-lavoro, ribattezzata dall’uscente governo M5S-Lega percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto), non superano l’esame del Consiglio superiore della pubblica istruzione (Cpsi), che il 28 agosto ha espresso parere negativo allo schema di decreto della loro adozione. Il nuovo anno scolastico si apre così con la nuova alternanza versione Pcto, ma senza le Linee guida, che si sarebbero dovute adottate già entro l’inizio di marzo (Bilancio 2019).

Il Cspi, infatti, segnala diverse criticità e incoerenze con quanto previsto nell’attuale quadro normativo e l’insufficienza di risorse assegnate ora alle scuole, malgrado l’aumento delle responsabilità e dei carichi di lavoro da parte del personale scolastico (tutor interno, Dsga, segreterie). Mentre c’è «un’assenza totale di risorse per la formazione dei docenti impegnati in questa attività», che al contrario «è opportuno» formare su aspetti metodologici, didattici, procedurali e contenutistici. «Grave», osserva il Cspi, «che si continui ad ignorare il tema della disabilità, tema che mette in crisi, tra l’altro, anche il quadro europeo sul rapporto tra istruzione e lavoro, ampiamente descritto nella bozza di Linee guida, visto che l’Italia è l’unico Paese in cui i disabili hanno diritto alla piena integrazione scolastica».

Si segnala, poi, la non facile praticabilità della lettura integrata tra le nuove Linee guida e la precedente Guida operativa sull’alternanza pubblicata dal Miur nel 2015. Né si menziona la possibilità di continuare ad utilizzare la piattaforma informatica sull’alternanza, già attivata dal Miur, sulla quale molte scuole hanno operato dando conto delle attività svolte. Non funzionale la documentazione allegata in appendice alla guida, in quanto rischia di apparire prescrittiva e quindi limitante dell’autonomia scolastica. Ma le criticità sono già nell’impostazione dei nuovi percorsi. Da una parte «emerge come i Pcto siano prevalentemente finalizzati a favorire l’acquisizione di capacità di orientamento degli studenti nel mondo del lavoro o per la prosecuzione degli studi». Una visione dell’orientamento «parziale e riduttiva» che, invece, «dovrebbe essere finalizzata alla formazione integrale della persona e del sé, non limitandola alla sola dimensione lavorativa e occupazionale».