Per una informazione diffusa

Per una informazione diffusa

di Maurizio Tiriticco

Sono abbastanza vecchio per poter formulare le riflessioni che seguono! A proposito delle informazioni, della scuola, dei libri di testo e del libro in genere. Il tutto mi viene suggerito da un interessante intervento, pubblicato oggi dal Corsera, di Maria Berlinguer, dal titolo “Scuola tutta da rifare; analfabeta funzionale un adolescente su tre”. Scrive la Berlinguer: “Tra dieci anni saranno un milione e trecentomila gli studenti che diserteranno l’appello del primo giorno di scuola. Il trend demografico parla chiaro. In due lustri il turnover riguarderà il 40% degli insegnanti, che ancora incidono per il 90% sul bilancio del Miur. Un’occasione d’oro per cambiare il volto del sistema formativo a parità di spesa. È la sfida che lancia alla politica Tuttoscuola, la rivista specializzata che a poche ore del gong della campanella di inizio anno pubblica un report che è anche un appello al mondo politico perché la smetta di affrontare a suon di tweet e di like un tema dal quale dipende in buona sostanza il futuro del Paese” E riporta una riflessione di Giovanni Vinciguerra, direttore di Tuttolibri, che scrive: “L’emergenza educativa e la formazione culturale delle nuove generazioni dovrebbe essere al centro del dibattito politico. Eppure il grande assente anche in questa crisi di governo è la scuola, probabilmente perché non è spendibile nell’immediato e va affrontato nell’ottica del medio e lungo periodo e non in previsione di elezioni ravvicinate”.
I dati riportati dalla Berlinguer e da Vinciguerra parlano chiaro. L’analfabetismo funzionale è in aumento. In realtà tutti ormai sono in grado di leggere e scrivere, stante anche la diffusione massiccia dei cellulari, ma… in generale si tratta soltanto di competenze alfabetiche strumentali, e funzionali soltanto alla formulazione e comprensione di messaggi informativi e formativi di primo livello, potremmo dire, cioè: Come stai? Che fai? Quando ci vediamo? Hai sentito Giuseppe? Hai visto Antonietta? Ieri è stata una bella serata! Che piacere averti conosciuto/a! Una messaggistica che in effetti ha anche la sua importanza! Il marito al supermercato ha dimenticato che cosa deve acquistare e contatta la moglie per…. La ragazza al termine di una festa contatta il papà perché la vada a prendere! Per non dire poi di tutte le diavolerie possibili per poter smanettare con il cellulare sotto il banco di scuola per accedere a tutte le informazioni necessarie a determinati bisogni: un’interrogazione; una versione da Cicerone! Insomma, il web è la nostra enciclopedia portatile! Nonché la possibilità di risolvere mille problemi! Anche il turista oggi accede ai monumenti e ai musei sempre lasciandosi guidare dal cellulare!
Io stesso, di poca memoria, ho esultato quando il web mi ha permesso di non ricercare più, e con quale fatica, il testo x nella mia libreria al fine di una citazione, di una nota. Se poi ripenso ai miei anni di scuola… solo libri di testo… tutto il sapere era lì, e forse anche per l’insegnante… e poi quante formule di rito: per giovedì da pagina 5 a pagina 10! Venerdì compito in classe! E in tante famiglie – la grande maggioranza – spesso il libro di testo del figlio era l’unico libro che entrava in casa. E l’ignoranza – quella cosa che riguarda le conoscenze, non il costume, la cultura in senso lato – toccava livelli molto alti.
Insomma oggi l’offerta informativa erogata dal web non manca e si arricchisce sempre più. Ovviamente non mancano le informazioni non esatte, e neppure le bufale, ma un ricercatore scaltro – non disco esperto, che è altra cosa – conosce tutti i modi per incrociare le informazioni e non cadere in errore. Ed ancora! Se l’offerta non manca e diviene sempre più ricca, è la domanda che, invece, è carente. Si suole dire che l’incolto spesso non sa di esserlo; quindi non è in grado di formulare domande e, quindi, di darsi o ricercare risposte. L’incolto in una biblioteca si perde e basta! Pertanto la massiccia cascata di informazioni che oggi cade – o può cadere – su ciascuno di noi, per molti è solo acqua fresca, come una pioggia primaverile: è un po’ noiosa, ma poi passa!
Insomma, potremmo dire che l’informazione una volta era oro. Sono gli scribi che ci hanno trasmesso i saperi e i valori dell’antica Grecia e dell’antica Roma! Sono i frati amanuensi medioevali che nei loro conventi copiavano e copiavano quei testi classici che, invece, si sarebbero inesorabilmente perduti. Poi è venuto un certo Gutenberg che in una certa Magonza ha inventato i caratteri mobili! E la stampa! Così tutti avrebbero potuto leggere da soli, senza l’intermediazione del prete di Roma, la Bibbia!
Insomma, quanta fatica nel corso dei secoli per la costruzione, la diffusione, la moltiplicazione della cultura. Spesso privilegio di pochi! A questo proposito giova, però, ricordare Comenio, che in pieno Seicento, con la sua “Didactica Magna”, sostenne e dimostrò che il leggere e scrivere non può e non deve essere un privilegio di pochi e che bisogna invece, “insegnare tutto a tutti”. Ipotizzava l’istruzione obbligatoria! Una conquista recente! E ricordiamoci sempre che oggi c’è il web, questa enciclopedia universale a cui tutti possono accedere! Un’enciclopedia in cui, com’è noto, non mancano le bufale, ma dalle quali ci possiamo guardare e difendere! Purché gli strumenti fondanti del leggere e scrivere, produrre e comprendere, impariamo a conoscerli e ad usarli… per crescere e diventare migliori! E non per… imbufalirci!