La precarietà del personale nella scuola è strutturale. Un dossier della Cisl scuola

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da Tuttoscuola

Sembra un bollettino di guerra la rassegna stampa quotidiana di questo inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico con l’impietosa rassegna delle cattedre prive di titolare in ogni parte d’Italia e assegnate a docenti precari, a volte anche privi di abilitazione o di specializzazione.

La stima prudenziale ipotizza almeno 170 mila nomine di supplenti con contratto annuo o fino al 30 giugno. Si tratterebbe di un record assoluto con un numero di docenti supplenti pari a un quinto di tutti gli insegnanti in cattedra quest’anno: precario uno su cinque.

C’è anche chi si spinge oltre, prevedendo alla fine circa 200 mila supplenti.

A questo fenomeno allarmante la Cisl Scuola ha dedicato un dossier essenziale “Tra assunzioni e supplenze” pubblicato a caldo, alla vigilia dell’inizio delle lezioni.

Un primo dato relativo agli ultimi dieci anni scolastici riguarda le assunzioni in ruolo autorizzate, con il record assoluto della Buona Scuola che nel 2015-16 ha sfiorato le 103 mila unità. Ma dietro il numero delle assunzioni autorizzate viene il dato delle assunzioni effettive che negli ultimi anni sono state di gran lunga inferiori, tanto che si prevede che quest’anno potrebbero essere circa 30 mila le ‘scoperture’ delle 53.627 assunzioni autorizzate dal MEF.

E ovviamente, nota la Cisl Scuola, le cattedre non coperte da titolari saranno assegnate a supplenti, che andranno a aggiungersi alle altre nomine su posti istituiti in organico di fatto e a decine di migliaia di posti di sostegno in deroga (65.890 nel 2018-19 e circa 75-76 mila quest’anno).