Legno e strutture metalliche reinventano le nuove scuole

da Il Sole 24 Ore 

di Paola Pierotti

Tutti in classe. Alcuni bambini e ragazzi in scuole all’avanguardia come quella di Liscate (Milano) sotto i riflettori per la scelta di aver investito nella digitalizzazione, altri in edifici senza certificato di collaudo statico (posseduto in Italia dal 53,2% delle scuole secondo una ricerca di Cittadinanzattiva) o di agibilità o abitabilità (il 53,8% delle scuole non ce l’ha). Dall’inizio dell’anno scolastico 2018-2019 ogni tre giorni si sono registrati episodi di distacchi di intonaco e crolli (47) all’interno di edifici scolastici. Il tema dell’insicurezza delle scuole rimane una priorità, contestualmente si registra un rinnovato fermento nella fase di progettazione con un boom di concorsi che ha coinvolto centinaia di architetti e specialisti.

Nei giorni scorsi a Torino sono state consegnate le due scuole medie del progetto “Torino fa scuola” promossa dalla Fondazione Agnelli e dalla Compagnia di San Paolo in collaborazione con il Comune e Fondazione per la scuola. Concorso nel 2016, due scuole pronte per il nuovo anno scolastico 2019/2020.

Intanto in circa 20 mesi, comprensivi dei tempi tecnici amministrativi, si sono compiute le fasi di concorso della scuola Panoramica di Riccione. «In questi giorni l’amministrazione sta procedendo alla verifica dell’impresa a cui affidare l’appalto per la realizzazione della scuola, se tutto procede per il meglio – racconta il progettista Daniele Durante, Studio BV36 – entro il mese di ottobre può iniziare il cantiere».

Lo studio Alvisi Kirimoto sta lavorando ad un progetto nato da un vecchio concorso (delle iniziative Menoèpiù) per la realizzazione di una scuola nella periferia Sud Est di Roma, oggi in cantiere dopo l’assegnazione dell’appalto. Una scuola che integra un parco, una biblioteca e un civic center e sfrutta la natura de terreno per “proteggere” i bambini ed essere più efficiente. Lo stesso studio, insieme a Maurizio Milan, e sotto la guida del senatore Renzo Piano sta portando in cantiere la scuola-modello di Sora (una dei progetti-pilota dell’iniziativa Casa Italia). «Siamo ad un passo dalla realizzazione. Entro dicembre – commenta Alvisi – la progettazione esecutiva sarà pronta. Il sito è già a disposizione e il Ministero ha già stanziato i finanziamenti».

Laura Galimberti, assessore all’educazione e istruzione con delega all’edilizia scolastica del Comune di Milano, dopo una lunga esperienza sul tema scuole a scala nazionale con una struttura dedicata a Palazzo Chigi, fa un punto sul settore ribadisce le priorità: apertura al territorio e relazioni tra spazio e didattica innovativa. E poi, qualità architettonica «anche con attenzione al micro-clima interno. Le scuole – ricorda – sono progettate per l’inverno ma bisogna fare i conti con il risparmio energetico e il comfort tutto l’anno, attenzione a orientamento, ventilazione naturale e isolamento, i condizionatori non sono una soluzione». Da sottolineare il tema della certificazione, qualsiasi sia, Casaclima, Leed o altro «consente alle Pa di gestire meglio il processo e avere uno sgravio da parte delle risorse interne nel rapporto con le imprese e la filiera». Apertura all’industrializzazione edilizia «in via Viscontini – racconta – è in corso un cantiere innovativo. Sarà una scuola tutta in legno, e con un cantiere a secco, sale a velocità impressionante».

Anche Cdp è in prima linea sul tema dell’edilizia scolastica, tanto che in questi giorni ha presentato un rapporto con alcuni dati: dal 2010 al 2018 sono stati mobilitati 3 miliardi di euro per la realizzazione di interventi di edilizia scolastica e solo nei primi 6 mesi del 2019 sono stati finanziati investimenti in 91 edifici (una scuola ogni 2 giorni). Da un’attenta lettura dei bandi e dai progetti più sperimentali per l’edilizia scolastica, tipologicamente, le linee guida del 2013 di Francesco Profumo pur non essendo mai entrate in vigore, sembrano di fatto costituire una buona base sia per i concorrenti che per i committenti.

Scuole belle, aperte, permeabili. Ma come? «La scuola – spiega Alvisi – deve essere concepita come un civic center, un presidio culturale e anche di sicurezza soprattutto per aree depresse o sensibili. Senza tralasciare l’aspetto pedagogico che sollecita una maggiore integrazione tra ragazzi sia per fascia d’età che per interessi e culture diverse, la scuola ha il dovere di essere anche un contenitore di per sé educativo». Oggi la scuola non è più considerata solo come luogo di studio, chiuso verso l’esterno, ma spazio da abitare e da vivere in qualsiasi momento della giornata. «L’attenzione del progettista – aggiunge Durante – si concentra così sull’influenza dello spazio sulle dinamiche educative: aspetti come la sostenibilità ambientale, energetica ed economica, la riciclabilità dei componenti e dei materiali di base, le alte prestazioni energetiche e la facilità di manutenzione, possono assumere qualsiasi forma».

Dal punto di vista tecnologico, il panorama è ampio: dal forte uso del legno a qualsiasi latitudine, alle strutture metalliche con tecnologie a secco, fino al più ordinario cemento armato con murature a cassetta e mattoni faccia a vista. «Esemplare da questo punto di vista il concorso per la scuola di Cesenatico vinto da Iotti+Pavarani – dice Pier Giorgio Giannelli, presidente Ordine Architetti Bologna e coordinatore del concorso – tra il primo ed il secondo passavano 30 o più anni di tecnologia. Dal punto di vista impiantistico invece le soluzioni sono sempre tutte allineate verso standard di qualità elevata».