Fioramonti “Alla Maturità torni la Storia”

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da la Repubblica

Corrado Zunino

FIRENZE — Incalzato dalla senatrice a vita Liliana Segre, il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti rivela che sta pensando di reintrodurre la Storia alla Maturità. Dice a margine di Didacta Italia, fiera del sapere ospitata per il terzo anno a Firenze: «Stiamo ragionando sull’intera prova perché ho detto fin dall’inizio che voglio garantire stabilità a docenti e studenti, devono sapere con mesi di anticipo e con esattezza cosa accadrà all’esame di Stato». E ancora: «Condivido l’idea che la Storia debba tornare ad essere centrale nel modello formativo delle nostre scuole: in buona parte lo è. Non voglio, però, che il ministero sia partecipe di un’instabilità della Maturità».

La senatrice Segre aveva inviato un messaggio per l’inaugurazione della kermesse, letto dal palco. «Reinserire il tema di storia all’esame di Maturità», ha scritto, «è un modo per riconoscere la funzione della storia nella formazione delle nuove generazioni. Ho posto il tema in Commissione al Senato. L’insegnamento della Storia del ‘900 con guerre mondiali, genocidi e totalitarismi deve avere una collocazione adeguata nei curricula e nella formazione di ragazze e ragazzi. Conoscere la storia del proprio tempo aiuta a evitare errori e a parlare di accoglienza e solidarietà».

Il ministro, su indicazione dell’Università di Bergamo, proprio ieri ha firmato il decreto che conferisce alla Segre, deportata a tredici anni nel campo di Auschwitz, un dottorato honoris causa. Il titolo arriva dopo due lauree ad honorem. La senatrice, insieme ad Andrea Camilleri e allo storico Andrea Giardina, lo scorso aprile firmò un appello raccolto da Repubblica e appoggiato da intellettuali, università e 50 mila sottoscrittori: «La Storia è un bene comune». La riforma che l’aveva soppressa alla fine del percorso scolastico era stata firmata dall’ex ministra Valeria Fedeli. Marco Bussetti l’ha poi attuata spiegando: «Il testo di Storia è sviluppato da pochi studenti, noi preferiamo inserire elementi storici in tutti gli altri temi ».

Oggi in Consiglio dei ministri dovrebbe essere approvato il cosiddetto Decreto precari. È confermato il nuovo concorso straordinario per le medie superiori riservato a chi ha tre anni di servizio nella scuola statale: porterà in ruolo 24mila precari e all’abilitazione — il titolo che consente l’accesso ai concorsi — coloro che risulteranno “idonei” (ma non vincitori). Nel decreto vi sono due novità di rilievo. Innanzitutto, il cosiddetto bonus merito potrebbe essere erogato anche a maestre e professori precari delle scuole statali, non più solo ai docenti di ruolo. E, poi, Fioramonti annulla il decreto voluto dall’ex ministra della Funzione pubblica, Giulia Bongiorno, che obbligava i dirigenti scolastici — ma non i docenti — al riconoscimento delle impronte digitali o dell’iride all’ingresso degli istituti scolastici. Via tutto.