Il ruolo del dirigente scolastico nel processo di innovazione

da Tuttoscuola

Il PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) si concentra su quattro aree di intervento: gli strumenti, quelle condizioni e infrastrutture di base che permettono alle scuole di fruire delle opportunità connesse al digitale; le competenze e i contenuti, per cui sono necessarie una ridefinizione e l’ideazione di nuovi format didattici a obiettivo; la formazione del personale su competenze digitali e innovazione didattica; l’accompagnamento delle scuole nelle sfide poste dal cambiamento, anche attraverso partnership con attori esterni al sistema scolastico.

In tale ambito nell’attuare un processo innovativo all’interno di una scuola un DS dovrebbe essere innanzitutto un leader carismatico: credibile, nel quale riporre fiducia corrisposta, assertivo, coerente, trasparente, chiaro.

Alcune fra le qualità utili:

• Tenersi aggiornato sulle evoluzioni nel mondo dell’istruzione, dell’educazione, della formazione, delle tecnologie didattiche e delle metodologie
• Partecipare ai dibattiti presenti sul territorio (locale e non)
• Farsi promotore in prima persona di iniziative di cambiamento orientate al successo formativo, seguire i progressi e incoraggiare l’avanzamento del lavoro
• Incoraggiare i propri collaboratori, sostenere il personale docente e non durante il percorso intrapreso, soprattutto nei momenti di stasi o di fronte agli ostacoli
• Essere presente nei processi avviati, affermare positivamente la validità delle azioni messe in atto, coadiuvare nel coordinamento, supervisionare e monitorare
Un impegno che rappresenta una sfida molteplice, perché ha dentro di sé diverse dimensioni da affrontare, non senza partire dalla definizione di una strategia chiara e condivisa di tutto l’istituto scolastico:
• un’infrastruttura che consenta un utilizzo agevole delle tecnologie, che dovranno essere scelte secondo esigenze specifiche e in coerenza con la strategia dell’istituto;
• una migliorata capacità di gestione della conoscenza, che passa attraverso la condivisione e la messa in comune di risorse didattiche aperte, l’acquisizione di competenze su metadati e archiviazione, licenze e riuso materiali, l’accompagnamento e il monitoraggio dei processi di sperimentazione didattica, ma anche attraverso la valorizzazione di processi di condivisione delle scelte, della ristrutturazione dei processi amministrativi, della riflessione e progettazione didattica.