Fioramonti in Parlamento: più risorse per mense scolastiche

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

Il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, si presenta in Parlamento davanti alle commissioni riunite di Cultura e Istruzione di Camera e Senato e lancia cinque messaggi. Il primo è un appello ad aumentare i fondi per le mense scolastiche; «Il servizio è di competenza dei comuni – spiega – ma serve uno sforzo che consenta di superare le differenze territoriali: stiamo per firmare un protocollo con Anci per l’attuazione di forme di prevenzione di ogni tipo di discriminazione con particolare attenzione al servizio mensa: servono altre risorse per garantire uguaglianza di questi servizi su tutto il territorio nazionale».

Concorsi regolari
Il secondo messaggio è quello di delineare una nuova riforma del sistema di reclutamento dei docenti, più “moderno”, con procedure concorsuali fluide e ravvicinate nel tempo. Il ministro conferma poi che entro l’anno bandirà il concorso straordinario per 24mila cattedre rivolto ai precari storici della scuola.

Più insegnanti di sostegno
Il terzo messaggio di Lorenzo Fioramonti è l’incremento degli insegnanti di sostegno attraverso la stabilizzazione di una quota considerevole di docenti, allargando la platea dei posti di diritto. «Stiamo lavorando per ampliare il numero di specializzazione per il sostegno con gli atenei – sottolinea il ministro -. Stiamo predisponendo anche una formazione sui temi dell’inclusione nell’anno in corso, abbiamo già stanziato diversi milioni di euro».

Torna la traccia di storia alla maturità
Il quarto messaggio è il ripristino della traccia di storia alla maturità. «Vogliamo studiare iniziative per favorire la valorizzazione della storia dell’arte – aggiunge Fioramonti – confermando che l’educazione civica entrerà dal prossimo anno tra le materie di studio».

Aumentare i fondi Ue per formazione ricerca
Il quinto messaggio del ministro Fioramonti è l’aumento dei Fondi Ue per l’education. «Sicurezza innovazione e sostenibilità sono i pilastri fonanti della mia azione di ministro – dice -. La sicurezza è la chiave da cui partire: non c’è innovazione se non c’è sicurezza e accoglienza», chiosa il ministro, per il quale «occorre aumentare la quota dei Fondi europei dedicati a formazione e ricerca».