Al Nord vincono i licei paritari, al Sud il primato resta alle scuole statali

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

A Milano e Torino “ vincono” i licei paritari. A Roma e Napoli invece il primato resta saldamente in mano agli istituti statali. A dirlo è l’edizione 2019 del portale Eduscopio della Fondazione Agnelli, che da 5 anni scandaglia il mare magnum delle scuole superiori italiane. Classificandole in base a due parametri: quale prepara meglio all’università; quale apre le porte del lavoro. In un contesto generale che vede crescere l’occupazione degli studenti usciti da un istituto tecnico o professionale.

Un dato confermato anche dall’ultimo rapporto dell’Ocse che ha espressamente riconosciuto il valore dell’istruzione tecnica del nostro paese, evidenziando, infatti, che i periti, da noi, hanno le stesse chance di trovare lavoro dei laureati perché è forte l’integrazione con le imprese.

Le scuole censite da Eduscopio
Il portale www.eduscopio.it nasce nel 2014 con l’obiettivo dichiarato di aiutare gli studenti a scegliere la scuola da frequentare dopo la terza media. Per l’edizione 2019 , i ricercatori della Fondazione Agnelli (Martino Bernardi e Gianfranco De Simone ) hanno analizzato i dati di circa 1.255.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (anni scolastici 2013/14, 2014/15, 2015/16) in circa 7.300 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie.

Due i criteri utilizzati dal portale Eduscopio per raggruppare e classificare le scuole superiori:
•la capacità di licei e istituti tecnici di preparare e orientare gli studenti a un successivo passaggio agli studi universitari;
•la capacità di istituti tecnici e istituti professionali di preparare l’ingresso nel mondo del lavoro per quanti, dopo il diploma, non intendono andare all’università e vogliono subito trovare un impiego.

I criteri utilizzati per la classifica
Nel misurare la capacità delle scuole di preparare agli studi successivi vengono presi in considerazione soltanto i licei (classico, scientifico, scienze umane, linguistico, artistico) e gli istituti tecnici (tecnico economico e tecnico tecnologico), con l’eccezione di quelli della Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano. Non tutti però, ma solo quelli che mandano in facoltà almeno un diplomato su tre (per un totale minimo di 21 diplomati nell’arco di un triennio). In totale sono stati seguiti più di 700mila diplomati al loro primo anno da immatricolati (negli anni accademici, 2014/15, 2015/16, 2016/17).

Per tradurlo in numeri ed elaborare una classifica comune per comune, che il singolo utente può poi consultare, Eduscopio utilizza il suo indice «Fga», che pesa al 50% la velocità nel percorso di studi (percentuale di crediti universitari ottenuti) e per l’altra metà la qualità negli apprendimenti universitari (media dei voti agli esami).

Gli esiti occupazionali
Per gli esiti occupazionali, invece, la comparazione si limita ad analizzare due indirizzi per gli istituti tecnici (tecnico economico e tecnico tecnologico) e altrettanti dei professionali (servizi e industria e artigianato). Comparando la percentuale di ragazzi che hanno lavorato per più di sei mesi nei due anni successivi al diploma e la coerenza tra studi fatti e impiego svolto. In totale, sono stati analizzati gli esiti lavorativi di più di 500mila diplomati.

Il portale permette di conoscere la percentuale di occupati che hanno lavorato almeno 6 mesi entro i primi due anni dal diploma tra quanti non si sono immatricolati all’università. Per i tecnici tecnologici nel Nord-Ovest l’indice sale dal 57% dei ragazzi diplomati nel 2014 al 60,3% di quelli che hanno finito la scuola nel 2016, nel Nord-Est dal 65% a 67,5%, nel Centro dal 46% al 53%, al Sud dal 33% a 35%. Per i professionali la crescita è nel Nord-Ovest dal 60 al 68%, nel Nord-Est dal 70 a 76%, nel Centro dal 52% al 61% e nel Sud dal 34 al 38%.

I migliori licei da Nord a Sud
Limitandoci ai risultati delle principali città italiane il primo dato che balza agli occhi è la presenza di tanti istituti paritari nei primi posti dei licei del Nord. A Milano, tra i classici si conferma prima l’Alexis Carrel della Fondazione Grossman ma al secondo posto torna lo statale Berchet che nel 2018 era terzo. In totale, tra i primi dieci troviamo quattro licei paritari: San Raffaele (3°), Sacro Cuore (4°), Faes Monforte (6°) e Sant’Ambrogio (7°). Diverso il panorama offero dagli scientifici: i primi due posti vanno di nuovo ad Alessandro Volta e Leonardo Vinci e la prima paritaria (Sacro Cuore) la troviamo al terzo posto.

Uno scenario simile lo si ritrova anche a Torino: se il primo liceo classico resta il Cavour nei primi otto posti compaiono tre istituti paritari: Valsalice – che è anche secondo tra gli scientifici dopo lo statale Galileo Ferraris -, Sacra famiglia e Istituto sociale.

Da Roma in giù il quadro muta e le paritarie praticamente scompaiono dalla classifica dei licei. Per quanto riguarda il classico nella capitale primeggia nuovamente il Torquato Tasso, ma l’Ennio Quirino Visconti è ora secondo (laddove l’anno scorso si era classificato decimo). Per trovare un altro protagonista storico dell’istruzione superiore capitolina (il Mamiani) bisogna andare al quinto posto. Un quadro simile arriva anche dagli scientifici dove l’Augusto Righi resta in testa davanti al Virgilio.

A Napoli sempre primo fra i classici il Sannazaro, ma fra gli scientifici ora primeggia il Convitto Vittorio Emanuele II, testa a testa con il Mercalli,
entrambi di gran lunga i migliori della città.

Con i tecnici si lavora di più
I dati comunicati da Eduscopio danno in crescita, rispetto agli anni
scorsi, l’indice di occupazione dei ragazzi provenienti da istituti professionali e tecnici. Con un panorama opposto rispetto a quello osservato nei licei. A Milano si conferma in vetta il Pietro Custodi tra i tecnici economici e l’Enrico Mattei tra i tecnici tecnologici. A Torino, nell’indirizzo economico, primeggia il Carlo Ignazio Giulio, che ha scavalcato il Germano Sommeiller, in vetta nell’edizione 2018. All’indirizzo tecnologico si conferma al top, a Torino, il Giovanni Battista Pininfarina. A Genova primeggia il Primo Levi; a Bologna il Tanari e l’Ettore Majorana; a Roma in testa l’IS Via dei Papareschi e il Vincenzo Arangio-Ruiz. A Napoli rimontano le paritarie: i primi quattro istituti tecnici a indirizzo economico sono Diderot, Santa Anna, Santo Stefano e Salesiano Sacro Cuore. Nell’indirizzo tecnologico tornano primi due istituti statali: il Marie Curie e il Carlo Levi.