Gli studenti in aula un’ora dopo “Chi dorme di più impara meglio”

da la Repubblica

Lucia Portolano

BRINDISI — «I primi risultati ci dicono di continuare, ci incoraggiano ad andare avanti». È entusiasta il preside dell’Istituto tecnico Industriale Majorana di Brindisi, Salvatore Giuliano, ex sottosegretario all’Istruzione del primo governo Conte. La sua scuola è la prima in Italia ad aver sperimentato l’ingresso posticipato: la campanella in questo istituto suona alle 9, almeno per due classi. Una novità rispetto agli istituti scolastici italiani dove l’ingresso è tra le 8 e le 8,15. E a un anno di distanza dalla sperimentazione, con una prima classe, arrivano i risultati.

I dati raccolti nell’Industriale Majorana sono stati elaborati dal professore Luigi De Gennaro dell’Università La Sapienza di Roma, un esperto della correlazione tra sonno e apprendimento. Dai calcoli di De Gennaro è emerso che gli studenti che hanno iniziato le lezioni alle 9 hanno presentato nell’arco dell’anno scolastico un netto incremento nel livello di rendimento. Non solo, ma paragonati ai dati di coloro che hanno l’orario d’ingresso alle 8, questi studenti hanno prestazione psico- attenzionali migliori, con un consistente aumento di vigilanza. Praticamente sono più attenti in classe, con un tempo di reazione più veloce. Quindi chi dorme di più è più bravo a scuola.

Per questo anno sono sperimentali solo due classi, una prima e una seconda, che si è aggiunta a settembre, entrambe sono composte da 27 alunni, che insieme ai loro genitori hanno scelto volontariamente l’ingresso posticipato. «Per quest’anno erano arrivate 35 richieste — spiega il preside Giuliano — e in accordo con le famiglie abbiamo ridotto a 27.

Non escludo che il prossimo anno possano essere aggiunte altre classi. Siamo ancora in fase di sperimentazione e attendiamo altri dati».

Secondo l’ex sottosegretario, l’ingresso posticipato rappresenta anche un valido strumento contro l’abbandono e la dispersione scolastica. «Esistono degli indicatori che dimostrano — aggiunge — che il nuovo orario incentiva la motivazione allo studio e alla frequenza scolastica. I ragazzi sono meno stanchi e hanno capacità di reazione e stimoli maggiori. Vivono con meno stress, frequentano di più e con profitto».

Il Majorana ospita 1300 alunni, molti vengono dalla provincia di Brindisi, e il nuovo orario deve essere compatibile anche con i trasporti che sino ad oggi sono regolati solo in base ai consueti orari di ingresso e di uscita. Il preside però non demorde: «Qui c’è un terreno particolarmente fertile alle novità, queste infatti non spaventano più — dice Salvatore Giuliano — ma le decisioni vengono assunte con la condivisione di tutti e in particolar modo con i genitori. Nella mia scuola per il momento questa nuova scelta ha funzionato, ma non è detto che possa essere uguale anche in altre realtà. Ritengo che non si possa trasferirla semplicemente, ma deve essere adattata».

L’idea dell’ingresso posticipato venne in mente al dirigente scolastico qualche anno fa, quando in un convegno a Napoli incontrò il professore De Gennaro. Lo studioso illustrava al pubblico una ricerca sulla correlazione tra sonno e apprendimento, ovvero quanto dormire un’ora di più potesse influire sull’attenzione delle persone. Da qui la decisione di sperimentare quello studio nella scuola brindisina. I dati, i risultati e il metodo del Majorana saranno pubblicati su riviste scientifiche.

Questa è solo l’ultima delle innovazioni portate da Salvatore Giuliano nel suo istituto. Compie 10 anni il suo progetto Book in progress: i libri fatti a scuola con dispense, fotocopie e materiale digitale. Un modo per aiutare le famiglie contro il caro libri e per incentivare l’apprendimento degli allievi. I testi vengono redatti grazie alla collaborazione del corpo docente e degli stessi alunni che utilizzano anche nuovi metodi apprendimento. Il contenuto multimediale contiene anche mappe virtuali e videolezioni create dai professori.

L’istituto Industriale da qualche settimana è anche dotato di un’aula immersiva, una stanza multimediale e multisensoriale dove viene stimolata l’attenzione e la comprensione. In questa stanza vengono riprodotte situazioni tridimensionali che permettono di modellare scenari finalizzati all’insegnamento. Come per esempio imparare la lingua inglese simulando di trovarsi in un bar a Londra, o conoscere la storia ripercorrendo le tappe delle varie epoche: l’immagine visiva e i segnali sonori incentivano l’apprendimento e la memoria. «Si tratta di sperimentazioni — conclude il preside — se funzionano si va avanti altrimenti si fermano, per ora i risultati ci hanno dato ragione».