Tempo pieno e asili nido al sud. Per qualcuno si tratta di una beffa, ma Castelli (M5S) replica

da La Tecnica della Scuola

Sul piano della scuola e degli asili nido per il sud c’è un po’ di confusione e, per il momento, non si riesce ancora a capire con precisione cosa succederà nell’immediato e nel medio termine.
Poco più di un mese fa il Ministro per il sud e per la coesione sociale Giuseppe Provenzano aveva annunciato il suo piano per il sud: 15 miliardi di fondi europei per garantire asili nido e scuole aperte tutto il giorno.
A sostenere il progetto del Ministro sono intervenuti nei giorni scorsi i Partigiani della scuola pubblica che hanno ribadito: “Per invertire la tendenza occorre investire al Sud ed evitare lo spopolamento e favorire la crescita occupazionale. A cominciare dagli asili nido e dal tempo pieno nelle scuole. Creando e favorendo quindi una doppio canale lavorativo, sia degli occupati direttamente nelle strutture scolastiche (quindi insegnanti, personale educativo e ausiliario, imprese di pulizia) sia delle famiglie in favore maggiormente dell’occupazione femminile”

L’intervento di Esposito: asili nido, una beffa per il sud

Ma un paio di giorni fa un articolo del giornalista Marco Esposito, autore del libro-dossier “Zero al Sud”, sul “Mattino” di Napoli ha creato un po’ di scompiglio fra le fila del Governo.
Il titolo dell’articolo è già significativo di per sé:  Piano asili, beffa per il Sud: solo il 24% dei fondi 2020”.
Spiegano i Partigiani della scuola pubblica: “Apprendiamo che il fondo destinato agli asili nido per il 2020 è composto da due porzioni. Una di 520 milioni proviene dalla manovra di bilancio, e una seconda di 249 milioni dal fondo della 107 per l’asse 0-6 [all’origine era di 209 milioni ai quali il ministro Fioramonti ha aggiunto altri 40]. Un totale di 769 milioni, insomma nemmeno il 34% che prevede la legge”.
Proseguono i PSP citando Esposito: “I 520 milioni per i nidi gratis saranno gestiti dal ministro della Famiglia Elena Bonetti [area PD] e inevitabilmente andranno di più al Nord perché lì sono i servizi e quindi lì devi concentrare i bonus. In base ai posti disponibili (tra pubblici e privati) si può stimare che il Sud si debba accontentare del 17%. L’altro tesoretto, da 249 milioni, dovrebbe essere destinato soprattutto al Sud, perché gli asili nido vanno costruiti dove mancano”.
A conti fatti al sud potrebbero così arrivare 92 milioni sui 520 per i nidi gratis e 92 milioni su 249 per costruire i nidi dove mancano.

La replica di Laura Castelli

Ma i dati di Marco Esposito vengono contestati dal viceministro dell’Economia Laura Castelli.
In un video pubblicato sulla sua pagina FB, la Castelli snocciola una serie di cifre che parlano di investimenti importanti e comunque ripartiti in modo da garantire il 34% al Sud.
Per parte loro i Partigiani si dicono poco convinti della replica di Laura Castelli: “Nella tabella elaborata da Marco Esposito vengono evidenziati i fondi per gli asili gratis, concentrati in maggiore consistenza nelle regioni del Nord, perché il bonus si dà agli iscritti, quindi dove le strutture già ci sono e di questo la Castelli nel video non ha parlato”