Bullismo, il digitale peggiora rapporti in famiglia

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Più del 30% dei ragazzi tra i 10 e i 21 anni non fa nessuna attività insieme ai genitori a causa delle distrazioni digitali: è uno dei dati più allarmanti emersi dalla ricerca “Mi ritiro in rete” promossa dall’Associazione Nazionale Di.Te. in collaborazione con il portale Skuola.net, che verrà presentata il 23 novembre a Milano, nella Giornata Nazionale sulle dipendenze tecnologiche e il cyberbullismo.

Il digitale nemico dei rapporti familiari
Che il digitale sia nemico dei legami profondi, lo conferma il 5,91% del campione, dichiarando di non avere amici nella vita reale, mentre il 13,28% è convinto che i veri amici siano quelli online. Il 9,31% preferisce giocare online piuttosto che uscire. Quasi il 33% del campione trascorre sullo smartphone 3-4 ore, il 12,75% dalle 5 alle 6 ore e il 15,8% supera le 6 ore. Il 41,85% ha spesso difficoltà a dormire e il 4,11% dice che il suo riposo è poco ristoratore.

La diffusione degli atti di bullismo
Altro aspetto messo in luce dalla ricerca è che il 44,97% del campione ha subito un atto di bullismo, mentre il 17,12% dichiara di averne compiuto uno. «Chi subisce un atto di bullismo, che è una forma di esclusione sociale, rischia – sottolinea Giuseppe Lavenia, psicologo e presidente dell’Associazione Nazionale Di.Te – di autoisolarsi. Il bullismo, infatti, è una delle motivazioni che porta all’autoreclusione. Stiamo diffondendo la cultura
dell’esclusione, molto spesso sono anche i genitori a dare questo esempio, uscendo dalle chat di gruppo senza dare spiegazioni, o non dando risposte, o minimizzando le dichiarazioni di malessere dei figli, rispondendo con un “massì, perché dai importanza a quelle parole?”. I ragazzi, anche per questo, molto spesso non parlano delle situazioni che li hanno feriti. Non si sentono liberi di farlo. In più, non coltivando esperienze offline e la memoria legate alle proprie radici, non hanno legami profondi e non si sentono di esternare con altri ciò che provano».

Lo scambio di foto intime
Il 96% dei giovani intervistati, inoltre, non si pente di aver scambiato con il partner o con un conoscente foto intime. Tra i 13 e i 15 anni, scambia foto intime il 6% del campione, tra i 16 e i 18 anni lo fa il 17,1% dei ragazzi, tra i 19 e i 21 il 41,7% e sopra i 21 fa abitualmente sexting il 21,4% dei giovani.