Scuola, sanatoria «large» per i precari e 9mila prof subito in cattedra

print

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

Si riaprono le graduatorie di terza fascia, quelle destinate ai supplenti precari non abilitati, con proroga fino all’anno scolastico 2022/2023. Sì a un nuovo concorso anche per gli insegnanti di religione cattolica. E ancora: ampliata la platea di coloro che potranno partecipare all’attesissimo concorso straordinario, aperto adesso sia ai docenti che abbiano maturato servizio nei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), sia a coloro che abbiano effettuato una delle tre annualità richieste dall’anno scolastico 2008/2009, sia a chi sta svolgendo nell’anno in corso la terza annualità di servizio. Ma se queste novità avranno effetto solo dal settembre scorso ce n’è un’altra che avrà un impatto immediato: in arrivo 9mila assunzioni in più grazie ai vuoti lasciati (e non riempiti) da quota 100.

Si riempiono i vuoti di Quota 100
Le commissioni Cultura e Lavoro della Camera hanno definito un pacchetto di modifiche al decreto precari. Una delle quali – come spiega Lucia Azzolina (M5S), sottosegretaria all’Istruzione – consentirà di assumere 9.000 docenti in più tra «chi ne aveva e chi ne ha diritto con il recupero dei posti liberati da quota 100». Ma una buona notizia, conferma l’esponente pentastellata, attende anche i docenti che «stanno completando il IV ciclo del percorso di specializzazione sul sostegno» e che «potranno partecipare con riserva ai concorsi ordinari e alla procedura straordinaria».

In aula da lunedì 25 novembre
A Montecitorio l’avvio dell’esame del provvedimento è fissato a partire da lunedì 25 novembre, come deciso dalla conferenza dei capigruppo. «In questi giorni abbiamo fatto un lavoro importante nelle commissioni Cultura e Lavoro alla Camera, apportando delle modifiche che migliorano il testo del “decreto scuola” che recepiscono le richieste e le osservazioni emerse dal confronto con tutto il personale scolastico, con le organizzazioni sindacali e con coloro che operano quotidianamente nei nostri istituti a contatto con i giovani – ha sottolineato la vice ministra del Miur, Anna Ascani -. Adesso il testo approderà in Aula e mi auguro che si continuerà a procedere con serietà e responsabilità».

La «call» per ridurre le supplenze
Come annunciato sul Sole 24 Ore e Scuola 24 di lunedì 18 novembre nel Dl sbarca anche una clausola per ridurre, a partire dall’anno prossimo, gli incarichi temporanei. Traverso quella che Azzolina chiama una «call veloce» e che darà la possibilità ai vincitori di concorso, agli iscritti nelle Gae a esaurimento, agli idonei di concorso, di spostarsi, se lo vogliono, su un’altra regione per essere assunti.

Le graduatorie di istituto diventano provinciali
Un’altra novità degna di rilievo riguarda la trasformazione delle graduatorie di istituto in graduatorie provinciali per una gestione più rapida delle chiamate dei supplenti sui posti che resteranno liberi al termine delle immissioni in ruolo dell’anno prossimo. Al tempo stesso verranno riaperte la terza fascia per far sì – spiega ancora Azzolina – che ci «sia un bacino certo a cui attingere per le supplenze che dovessero essere comunque necessarie». Ed evitare il boom delle Mad – le domande di messa a disposizione – che quest’anno hanno sommerso le segreterie scolastiche.

I diplomati magistrali non vengono licenziati
Tra le altre modifiche approvate in sede referente, viene stabilita per i cosiddetti “diplomati magistrali” la trasformazione del contratto di lavoro in contratto a tempo determinato in caso di sentenza sfavorevole, con l’obiettivo di garantire continuità didattica.

Soluzione in vista per gli ex Lsu
Viene valorizzata poi l’esperienza di coloro che hanno svolto il ruolo di facente funzione Dsga (Direttori dei servizi generali amministrativi) con un percorso dedicato. Internalizzati i servizi di pulizia e ausiliarato nelle scuole di ogni ordine e grado. E per i cosiddetti “ex Lsu”, prorogato di due mesi il termine per le assunzioni, con una seconda fase che permetterà di recuperare i posti rimasti eventualmente disponibili grazie a procedure di mobilità volontaria: è prevista una seconda procedura, successiva, sui posti ancora residuali, con requisito di 5 anni, anche a tempo determinato.

Novità pure per scuole paritarie ed enti di ricerca
Inserito il coding tra le metodologie didattiche da acquisire nell’ambito dei crediti formativi o durante il periodo di formazione e prova legato al concorso. Una risposta concreta anche agli enti locali con il via libera nelle scuole paritarie alla sostituzione temporanea di docenti con personale educativo.

Enti di ricerca
Per quanto riguarda infine la ricerca, sono esplicitati i requisiti per accedere alle procedure di stabilizzazione negli enti pubblici.