Rapporto Ocse-Pisa

Rapporto Ocse-Pisa: i risultati bocciano le politiche del sistema scolastico italiano

I risultati dell’indagine Ocse-Pisa 2018, presentati oggi, ci consegnano un quadro desolante del nostro sistema scolastico nel confronto con i dati sugli apprendimenti negli altri paesi dell’area. Nell’indagine condotta su ragazzi di 15 anni, l’Italia ha ottenuto un punteggio inferiore alla media Ocse in lettura e scienze e in linea Ocse in matematica. In sostanza non ci sono miglioramenti rispetto agli scorsi anni, anzi sono dati ancora in negativo e per molti aspetti peggiori rispetto agli anni precedenti. Un divario che aumenta quando l’analisi si focalizza sulla provenienza socio-economica degli studenti.

“La rilevanza di questi dati, così come delle fotografie dell’INVALSI, assume senso quando è capace di determinare le scelte politiche che ne seguono “. A dirlo è Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL. “Sono anni che il rito di queste classifiche si perpetua, senza che nulla si realizzi per riequilibrare le differenze anzi, le diseguaglianze sull’esigibilità del diritto allo studio dei nostri alunni sono aumentate”.

“Il monitoraggio degli apprendimenti è un’operazione che deve servire a ridurre queste differenze, geografiche e sociali, attraverso investimenti seri e mirati dove è necessario, per potenziare e consolidare, continua Sinopoli, ma soprattutto per fornire a tutti un’educazione ed una formazione adeguata”.

“Questi dati, conclude il segretario generale FLC, non condannano le scuole, gli insegnanti e gli alunni, ma l’inerzia della politica che ha smesso da anni di investire sulla scuola, sulla valorizzazione dei docenti e del personale ATA, sulla formazione e su luoghi di apprendimento adeguati per una didattica inclusiva”.