Una marcia in più dall’alternanza scuola-lavoro

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

L’alternanza scuola-lavoro (oggi ri-nominata percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), nonostante il taglio a ore e fondi, rappresenta per gli studenti dell’ultimo triennio delle superiori una importante modalità di apprendimento, e dal prossimo giugno torna, assieme all’Invalsi, requisito di ammissione alla maturità.

Del resto, basta vedere le esperienze “on the job” in giro per l’Italia, confermate o nate ex novo quest’anno, per rendersene conto.

In Lombardia, ad esempio, all’istituto tecnico Marconi di Dalmine (Bg) è in piedi un progetto dedicato all’«Identità digitale» che si sta sviluppando con Aruba S.p.a. «L’iniziativa, che si sviluppa fino al 2020/2021 con la modalità del project work, è incentrata su due aspetti – racconta il preside, Maurizio Chiappa -. Il primo, orientativo, sui profili professionali del contesto Ict. Il secondo, formativo a carattere tecnico trasversale, sui temi dell’identità digitale, intesa come insieme di tecnologie e prassi operative che abilitino comunicazioni digitali “certificate autentiche” in merito all’identità degli attori coinvolti ed alla “non ripudiabilità” dei contenuti di tali comunicazioni».

Dalla Lombardia al Piemonte il passo è breve. Siamo all’istituto tecnico Vallauri di Fossano (Cuneo); e anche qui il legame con le aziende è molto stretto: «Ho firmato convenzioni con più di 400 imprese che ospitano in scuola-lavoro circa 500 studenti l’anno – sottolinea il preside, Paolo Cortese -. Cosa fanno in concreto i ragazzi? Gli studenti dell’indirizzo meccanico, ad esempio, si orientano in percorsi legati alla robotica. Fanno esperienze on the job di valore anche gli alunni dell’informatico, dell’elettrotecnico e dell’indirizzo economico. Con Confindustria Cuneo ho sottoscritto un protocollo per offrire ai miei diplomati un percorso in azienda, che ha l’obiettivo, tra l’altro, di farli notare in vista di una possibile assunzione. Aderiamo al Progetto dei talenti Neodiplomati: tre mesi in aziende estere, Spagna, Germania, Inghilterra, solo per citare alcuni paesi. Quasi il 100% degli studenti è occupato a 12 mesi dal titolo».

Anche in Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Puglia e Calabria non mancano casi di best practice di alternanza, con scuole che si sono legate al mondo imprenditoriale e propongono agli studenti esperienze di prim’ordine di scuola-lavoro.

A ingegnarsi sono anche i licei. Nel Lazio, a Roma, il liceo Gullace Talotta è coinvolto in percorso di alternanza «in co-progettazione con l’unità di Storia della medicina dell’università La Sapienza – evidenzia la preside, Alessandra Silvestri -. Il percorso si chiama «Ptco e Medical Humanities», e punta a orientare gli studenti su alcuni ambiti professionali attraverso seminari e laboratori. Un esempio? L’editoria scientifica, con un’esperienza di formazione all’interno della redazione della rivista Medicina nei Secoli».