Addio al bonus merito per i prof, i soldi andranno nel fondo d’istituto

da la Repubblica

Salvo Intravaia

Demolito dal governo giallo-rosso un altro pezzo della Buona scuola renziana. Uno dei provvedimenti più odiati dagli insegnanti italiani: il Bonus che nella logica della riforma avrebbe dovuto premiare i docenti migliori. Secondo un emendamento alla legge di Bilancio, approvato nei giorni scorsi, “Sarà abolito il bonus docenti. Le risorse saranno spostate sul Fis (fondo d’istituto e autonomia scolastica n.d.r.,) e dunque ritornano nella disponibilità della contrattazione di istituto e dunque ai docenti – ha spiegato il sottosegretario all’istruzione Peppe De Cristofaro – Criterio che molte scuole avevano già adottato da tempo per limitare al massimo la discrezionalità dei dirigenti e dei comitati di valutazione. È chiaro però che questo non può bastare – aggiunge De Cristofaro – bisogna rinnovare i contratti per adeguare gli stipendi dei docenti a quelli dei loro colleghi in Europa”.

Una mezza rivoluzione che si ripercuote anche sull’organismo scolastico (il comitato di valutazione) che finora ha stabilito le regole per assegnare il bonus. Non è ancora chiaro se la novità, che dal 2015/2016 ha creato momenti di ulteriore divisioni tra i docenti “bravi” e quelli considerati “meno bravi”, partirà dall’anno in corso o dal prossimo. In generale infatti, le norme della legge di Bilancio si avviano dal primo gennaio. Ma per l’anno scolastico in corso le somme sono state già accreditate alle scuole. Il governo e il ministero dell’Istruzione, com’è avvenuto per l’Alternanza scuola-lavoro, potrebbe intervenire anche in corso d’anno. In questo caso si dovrebbero riaprire tutte le contrattazioni d’istituto concluse entro lo scorso 30 novembre.

L’integrazione all’articolo 28 dell’attuale disegno di legge di Bilancio (l’ex Finanziaria) per il 2020 è stata richiesta è ottenuta dalla pentastellata campana Vilma Moronse. Il cosiddetto Bonus merito è stato da sempre al centro di polemiche perché, nella maggior parte dei casi, l’erogazione del premio è avvenuta a domanda da parte degli insegnanti interessati ed è stata destinata al 30% circa dei docenti. Con cifre variabili fra i 200 e i 500 euro lordi per anno. La modifica che dovrebbe mettere d’accordo insegnanti e almeno una parte dei dirigenti scolastici vede una parte del sindacato rappresentativo perplesso.

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “lo spostamento del bonus merito nel fondo d’istituto è un provvedimento che non coglie il cuore del problema dei compensi dei docenti e del personale Ata: i nostri decisori politici sanno bene che la priorità rimane quella di vincolare gli stipendi, ridotti ai minimi termini, al costo della vita che è più avanti di quasi 10 punti percentuali”. Mentre per Maddalena Gissi, a capo della Cisl scuola, “accogliamo con favore la novità che dirotta i fondi del Bonus nella contrattazione d’istituto, anche se da tempo rivendichiamo cifre ben diverse per l’intera categoria del personale della scuola. Diciamo che almeno questi fondi, già esistenti, verranno spesi meglio”.