Educazione fisica alla scuola primaria: una priorità assoluta

da La Tecnica della Scuola

In seguito all’iniziativa lanciata da questa testata per Dillo al Ministro, la Tecnica della Scuola ha mantenuto la promessa ed ha intervistato il ministro Fioramonti per parlare di alcuni dei temi caldi suggeriti dai nostri lettori. Ovviamente le richieste e le proposte non si esauriscono ed ogni giorno sui nostri canali riceviamo riflessioni che meritano di essere portati allo scoperto.

Educazione fisica alla primaria: una necessità

Una nostra lettrice ha espresso una riflessione in merito all’educazione fisica già alla scuola primaria, a suo modo di vedere fra le priorità assolute. Ecco il contributo:

Ritengo sia utile inserire il maestro di attività motoria alle scuole primarie per avvicinare i più piccoli allo sport. Farlo significa anche dare loro gli strumenti per prendersi cura di sé stessi e cercare di prevenire la piaga dell’obesità che sta iniziando a dilagare anche nel nostro paese.

Fino allo scorso anno scolastico il progetto sport di classe ha tappato qualche buco in questo senso, ma era già stato avviato l’iter legislativo per far diventare effettivo, di ruolo, la figura dell’insegnante di motoria alle primarie.

Ora con il cambio di governo l’iter avviato rischia di rimanere in stand by per molto tempo e nemmeno il progetto sport do classe sembra, ad oggi, essere stato attivato per tamponare l’esigenza.

A rimetterci sono prima di tutto gli alunni più piccoli che in una società come quella di oggi con un ritmo di vita frenetico, l’alimentazione da fast food che ne consegue e la sedentarietà dilagante, si ritroveranno a far fronte alla piaga dell’obesità (che sta acquisendo quasi i caratteri della pandemia per quanto riguarda il numero di persone coinvolte) e a tutto quello che ne consegue come ad esempio l’aumento di morbidità e mortalità in questa popolazione.

In secondo luogo tutti gli esperti CONI formati negli ultimi 10 anni in questo senso si vedono sfumare d’avanti agli occhi quanto hanno costruito in questo decennio e per molti anche l’opportunità di un posto di lavoro.

Certo, si potrà obiettare, non saranno due ore a settimana di educazione fisica, a sanare questa situazione, ma lo Stato quali altri mezzi può avere per aiutare i suoi cittadini? Senza dubbio agire attraverso la scuola e quanto prima possibile è il metodo più efficace, e valorizzare le ore di attività motoria alle scuole primarie può essere la strada migliore da percorrere.