App «acchiappabulli» per segnalare subito le aggressioni fisiche o in rete

da Il Sole 24 Ore

di Davide Madeddu

Un’app per segnalare atti di violenza, soprusi commessi per strada, a scuola o nei luoghi chiusi. E una rete che unisce quattro università e la polizia postale. Si chiama “acchiappabulli”, progettata dai ricercatori dell’università di Cagliari, nell’ambito di un progetto triennale che vede partecipare le università di Bari, Foggia e Napoli (la Federico II) e la Polizia postale, ha l’obiettivo di contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo.

Finanziato dal Miur con 1.056.819,14 euro, il massimo importo ammissibile il progetto “BullyBuster – A framework for bullying and cyberbullying action detection by computer vision and artificial intelligence methods and algorithms è basato sull’intelligenza artificiale e, se necessario, può allertare anche le forze dell’ordine. I quattro gruppi di lavoro che portano avanti il progetto che passa attraverso il bando Prin (Progetti ricerca interesse nazionale) hanno ottenuto il massimo ammissibile.

Nello specifico, al gruppo dell’università di Cagliari Al gruppo (guidato dal professor Gian Luca Marcialis) sono andati 195.576 euro, a quello dell’Università di Napoli “Federico II” (capofila, responsabile Carlo Sansone) 246.091,14 euro, all’università di Bari (responsabile progetto Donato Impedovo) 222.481 euro e all’ateneo di Foggia (responsabile progetto Donatella Curtotti) 185.845 euro.

L’app per cellulari e pc “BullyBuster”, come chiariscono dall’università di Cagliari, «servirà per segnalare e individuare episodi di bullismo e cyberbullismo».
“BullyBuster” (AcchiappaBulli) grazie al supporto informatico, prevede una mappa online su cui annotare in tempo reale segnalazioni per richiedere interventi contro episodi di bullismo commessi per strada, a scuola o nei luoghi chiusi.

Nell’iniziativa è coinvolta anche la Polizia postale, che collaborerà ai casi di cyberbullismo, mettendo mezzi ed esperienza a disposizione degli sviluppatori dell’applicazione. Compito dell’equipe di esperti (tra i quali gli psicologi) delinere i comportamenti dei bulli e quindi le misure da adottare.

«Il progetto – spiega Gian Luca Marcialis responsabile del progetto per l’ateneo di Cagliari – consiste in un avanzato programma basato sull’intelligenza artificiale, in grado di registrare se in una piazza, una via o una stanza, oppure durante una comunicazione sui social o sul cellulare si stiano compiendo azioni prepotenti e violente, minacce o ingiurie. L’acchiappabulli sarà in grado di proteggere le vittime segnalando un atto di bullismo in corso, ovunque esso sia compiuto, nella vita reale o nella realtà virtuale, e di allertare, se il caso, le forze dell’ordine di un pericolo imminente».

Argomento particolarmente sentito, quello del bullismo, tanto che per potenziare la «qualificazione dei docenti nel contrasto a questi fenomeni» nella manovra finanziaria sono stati stanziati un milione di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2022.