Si parte il 7 gennaio ma non è un click day

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno

L’antipasto c’è già stato nei giorni scorsi. Dal 27 dicembre le famiglie possono pre-registrarsi al portale del Miur per le iscrizioni all’anno scolastico 2020/21. Ma è solo da domani che la procedura online per la scelta della scuola entrerà nel vivo. La decisione andrà infatti comunicata tra le ore 8 del 7 gennaio e le ore 20 del 31 gennaio 2020. Esclusivamente via web nelle scuole statali, nelle paritarie che hanno scelto questa opzione e nei centri di istruzione e formazione professionale residenti nelle Regioni che hanno aderito. Mentre nella scuola dell’infanzia la domanda andrà presentata in forma cartacea. Fermo restando che stiamo parlando delle iscrizioni alla prima classe di ogni ciclo scolastico; dal secondo anno in poi questo adempimento avviene invece in automatico.

Il tempo giusto per scegliere

Rinviando agli altri servizi per il dettaglio delle opzioni a disposizione delle famiglie e degli adempimenti a carico delle scuole, in questa sede ci limiteremo a offrire qualche informazione di carattere generale. E, se possibile, a qualche consiglio. Il primo che ci sentiamo di dare a genitori e studenti è di prendersi tutto il tempo che serve per individuare la soluzione più adatta alle loro esigenze. Non si tratta infatti di un click day. Sebbene siano le stesse scuole a dover decidere i criteri di priorità da assegnare alle domande in caso di un numero di richieste eccedenti i posti a disposizione la circolare emessa nelle scorse settimane dal ministero dell’Istruzione dice chiaramente che l’ordine di presentazione non può costituire in nessun caso un titolo preferenziale per l’accoglimento della richiesta. Così come non può essere preso in considerazione lo svolgimento di eventuali prove di ammissione.

Lo sguardo lungo

Un altro suggerimento che ci pare doveroso riguarda i ragazzi che l’anno prossimo andranno in prima superiore. Ed è quello di seguire sì le proprie aspirazioni ma cercando al tempo stesso di avere lo sguardo lungo. Secondo gli ultimi dati in possesso dell’Invalsi uno studente su cinque sbaglia la scelta della scuola secondaria di II grado. Dei 515mila alunni che hanno conseguito la licenza media nel 2014, solo il 68% è arrivato al diploma cinque anni dopo. Escludendo gli iscritti ai percorsi di istruzione regionale e quelli che non hanno partecipato ai test Invalsi di quinta superiore (e che dunque non sono campionabili) restano circa 100mila studenti tra ripetenti e abbandoni scolastici, che portano la stessa Invalsi a parlare di «uno studente su cinque che vive nei cinque anni della scuola superiore un’esperienza di insuccesso». Troppi già in generale. Figuriamoci per un paese che ha la terza disoccupazione giovanile d’Europa dopo Grecia e Spagna.

App e non solo

La nostra terza e ultima raccomandazione è infine quella di utilizzare tutti gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione. Va bene gli open day che ogni scuola ormai organizza e va bene anche il caro vecchio “passaparola” su strutture, insegnanti, sezioni eccetera ma basta scandagliare il web per ottenere tutte le informazioni necessarie. Ogni istituto è tenuto infatti a pubblicare la propria carta d’identità nel portale Scuola in chiaro del Miur (che dall’anno scorso è disponibile anche attraverso una App). Incluso il piano triennale dell’Offerta formativa (Ptof) in cui deve indicare che cosa vuole fare, in che modo e con quali risorse. Sia durante l’orario scolastico che dopo. Senza dimenticare l’attivazione o meno di progetti per l’inclusione.