Soddisfazione della Cei per il concorso docenti di religione

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

I vescovi italiani esprimono “soddisfazione” per l’autorizzazione a bandire, entro il 2020, un concorso per la copertura dei posti per l’insegnamento della religione cattolica, così come previsto dall’articolo 1 bis della legge 159/2019 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 28
dicembre 2019. E la Conferenza episcopale, «testimone e solidale con la preoccupazione e il disagio in cui versano tanti insegnanti di religione cattolica», si dice anche pronta a collaborare «all’elaborazione del bando di concorso».

«Dopo aver seguito con attenzione lo svolgimento del dibattito parlamentare, apprezzando lo sforzo per raggiungere un traguardo desiderato da più di 15 anni», si legge in una nota, la Cei «rinnova la propria disponibilità a collaborare all’elaborazione del bando di concorso in dialogo con il Miur e con i sindacati, a sostegno degli insegnanti di religione cattolica italiani e per il bene della comunità scolastica». L’auspicio è che «quello che si apre possa essere
un percorso fruttuoso che, accanto all’ascolto delle diverse esigenze e al rispetto per le varie posizioni, trovi il modo di valorizzare la preparazione e le competenze degli insegnanti di
religione, molti dei quali in servizio da tanti anni».

L’insegnamento della religione cattolica, infatti, sottolinea la nota dell’episcopato, «è una disciplina scolastica molto apprezzata: pur essendo facoltativa, se ne avvalgono più dell’86% degli studenti italiani per il suo carattere culturale ed educativo, capace di accompagnare il cammino di crescita delle ragazze e dei ragazzi di oggi».

«Proprio le peculiarità di questa disciplina – prosegue – saranno lo stimolo per costruire un itinerario concorsuale che sappia valorizzare gli insegnanti che, con passione e generosità, si impegnano a superare i problemi quotidiani, ma anche difficoltà dovute ai pregiudizi e a una normativa spesso poco conosciuta». Alcuni di loro saranno chiamati ora ad affrontare una prova per l’assunzione a tempo indeterminato da parte dello Stato. La legge 159/2019 prevede che una quota non superiore al 50% dei posti sia riservata ai docenti che abbiano
svolto almeno tre annualità di servizio, oltre che lo scorrimento delle graduatorie per chi ha superato il concorso del 2004, ma non è ancora entrato in ruolo.

«Nel rispetto delle competenze pattizie e delle norme stabilite, i vescovi ribadiscono il loro impegno e la cura per gli insegnanti di religione cattolica e per la loro serenità professionale e familiare», conclude la Cei.