Concorsi secondaria: la soppressione degli ambiti disciplinari complica le procedure

da Tuttoscuola

In occasione della riforma delle classi di concorso, al fine di snellire le procedure dei concorsi di scuola secondaria, veniva emanato il decreto ministeriale 93/2016 per la “Costituzione di ambiti disciplinari finalizzati allo snellimento delle procedure concorsuali e di abilitazione all’insegnamento”.

Nel decreto si motivava la scelta in questi termini: “Ritenuto opportuno costituire ambiti disciplinari ampi, ai fini del conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento e del reclutamento, mediante concorso, per esami e titoli, del personale docente della scuola secondaria e artistica, così da garantire maggiore snellezza ed economicità alle procedure stesse, assicurando, nel contempo, un’ampia mobilità professionale nell’ambito del settore individuato.

Obiettivi più che condivisibili, dunque: snellezza delle procedure, loro economicità, mobilità professionale.

Ma la legge finanziaria 2019 (n. 145/2018), modificando il decreto legislativo 59/2017 che aveva confermato i raggruppamenti delle classi di concorso in ambiti disciplinari, ha soppresso quei raggruppamenti in questi termini: “le parole: «, anche raggruppate in ambiti disciplinari» sono soppresse”.

Erano 8 gli ambiti disciplinari, cinque verticali (tra secondaria di I e II grado) e 3 orizzontali (nella secondaria di II grado). I raggruppamenti dei 5 ambiti verticali riguardavano complessivamente 15 classi di concorso, mentre i 3 ambiti orizzontali ne raggruppavano 10: 25 classi di concorso, dunque, raggruppate in 8 ambiti.

Con la soppressione degli ambiti le procedure concorsuali aumentano di numero (anziché 8 diventano 25) e con loro anche, probabilmente, il numero delle commissioni. Ad essere penalizzati in termini, soprattutto, di tempi e procedure di svolgimento saranno, conseguentemente, i concorsi ordinari e straordinari.