Bonus 500 euro per formazione nello stipendio. Conviene?

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da Orizzontescuola

di redazione

Carta docente istituita dalla riforma Renzi con l’obiettivo di fornire ai docenti la possibilità di formarsi e acquistare strumenti utili per la formazione è stata rimessa in discussione dalle statistiche del suo utilizzo.

Come viene utilizzata?

Ricordiamo che, secondo le statistiche divulgate dal Ministero, appena 400 mila docenti hanno utilizzato la somma per la formazione ai fini di acquisto di corsi erogati da enti di formazione. La maggior parte della somma, il 77% dei docenti, ha acquistato tablet e pc. Mentre il 7% ha acquistato corsi di formazione.

Modifiche in vista

Secondo quanto ci risulta, potrebbero essere in vista delle modifiche all’utilizzo della carta docente. La prima vorrebbe l’esclusione di hardware dalla lista possibile di acquisti. Addio, quindi, a tablet e PC. L’altra vorrebbe, invece, la confluenza della cifra nello stipendio per contribuire agli aumenti stipendiali.

Conviene eliminare il bonus e farlo confluire nello stipendio?

Ricordiamo che il bonus non è soggetto a tassazione. Il docente può utilizzare, per gli articoli previsti, spendere la cifra annualmente e per intero per il suo valore. Cosa accaderebbe se confluisse nello stipendio? Semplice, sarebbe tassato. La tassazione potrebbe arrivare fino al 43% decurtando la somma a 285 euro annui che mensilmente significherebbe 23,75 euro al mese. Se, infine, la cifra venisse divisa in due facendo confluire solo la metà dei 500 euro nel contratto, gli aumenti non andrebbero oltre i 12 euro mensili.