Azzolina: anche la «media education» nell’educazione civica obbligatoria

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

«Personalmente ritengo che ‘media education’ sia un tema centrale nella formazione dei ragazzi. Anzi, che rappresenti una vera e propria urgenza educativa occuparci di questi argomenti a scuola”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina aprendo il convegno “Media Education: più consapevolezza, più opportunità, più futuro”, in
corso alla Camera. Annunciando che nell’ambito delle linee guida all’educazione civica (che sarà obbligatoria dal prossimo anno scolastico) verrà inserita anche la «media education che riteniamo importante come l’educazione ambientale».

Le dichiarazioni della ministra
«La competenza digitale – ha proseguito la ministra – è una nuova forma di alfabetizzazione. I nostri ragazzi hanno in mano strumenti potentissimi. Apparentemente, proprio perché nativi digitali, sembrano poterli usare nel pieno in tutte le loro funzionalità e con estrema cognizione. Non è sempre così. Anzi. Hanno bisogno di una bussola. Di essere guidati. La scuola ha questo compito e può assolverlo, alleandosi con tante realtà che si muovono su questo fronte. Tutti insieme possiamo educare i nostri ragazzi, e cioè, come ci dice l’etimologia di questa parola, possiamo ‘ex-ducere’, tirar fuori da loro il meglio. E possiamo farlo orientandoli, accompagnandoli, fornendogli competenze e strumenti adeguati al mondo che li circonda. Un mondo, lo vediamo tutti, che corre veloce, dove le informazioni circolano rapide e spesso è difficile arginare l’avanzata di quelle che tutti ormai chiamiamo fake news.

Il compito della scuola
Nel definirle «vere e proprie bufale che vanno a colpire i singoli, a volte con grave danno per la loro persona, per la loro identità, per la loro immagine, oppure che innescano processi di pensiero che portano a pregiudizi e ad alimentare menzogne, basate su notizie false comunicate come se fossero vere» la ministra ha citato la vicenda personale che l’ha vista protagonista nei giorni scorsi: «Ne sono stata vittima anche io e so cosa significa. Così come sono stata vittima di campagne denigratorie». A suo giudizio, «la scuola, le studentesse e gli studenti, che sono poi i cittadini di oggi e di domani, possono essere un argine a tutto questo». Come? «Dobbiamo lavorare affinché nei più giovani nasca l’urgenza di mettere un freno alle volgarità e alla brutalità che stanno caratterizzando il vissuto sociale nei contesti digitali. Dobbiamo formare cittadini consapevoli e coscienti. L’educazione digitale è educazione alla cittadinanza consapevole. Oggi più che mai», ha concluso Azzolina.