Professionali in lenta agonia. I licei restano la prima scelta

da ItaliaOggi

Emanuela Micucci

Inarrestabile il tracollo degli istituti professionali, che perdono ancora iscritti, raccogliendo appena il 12,9% delle preferenze degli studenti che a settembre inizieranno le superiori. Un crollo di ben l’8,7% negli ultimi otto anni, costante e senza sosta. Nell’anno scolastico 2012/13, infatti, i professionali erano scelti dal 21,6% degli alunni, per scendere fino al 14% nel 2018/19. Una lenta agonia certificata dai primissimi dati elaborati dal Miur sulle iscrizioni al prossimo anno scolastico 2020/21, appena concluse (www.miur.gov.it).

Non sembra convincere studenti e famiglie neppure la riforma dell’istruzione professionale voluta dalla Buona Scuola. Né il fatto che siano il percorso di studi che garantisce maggiore occupazione dopo il diploma con ben il 60% che ha un posto di lavoro a due anni dal titolo di studio. La percentuale più alta di iscritti ai professionali si registra in Emilia-Romagna e Basilicata, rispettivamente al 15,5% e al 15% di iscritti, seguite da Toscana e Campania, a pari merito con il 14,5%. Quasi quanto Puglia (14,6%) e Veneto (14%). Quest’ultima, unica regione del Nord a superare la media nazionale.

Le altre regioni che raccolgono più iscritti a questi percorsi, infatti, sono Marche (13,8%) e Calabria (13%). Il Veneto si conferma, inoltre, la regione con il più alto tasso di interesse per gli istituti tecnici, scelti dal 38,7% degli studenti, seguita da Emilia-Romagna (37,2%) e Friuli-Venezia Giulia (37%). Nel complesso uno studente su 3 in Italia ha scelto un istituto tecnico, il 30,8%, rispetto al 31% del 2019/20: dato in linea con il trend degli anni scolastici precedenti.

Mentre prosegue la crescita dai licei che, dal 2014/15 vengono scelti da oltre uno alunno su 2, toccando il 56,3% di iscritti in prima superiore al prossimo anno scolastico. Stabile il dato del classico (6,7%). Continua a crescere l’interesse per gli indirizzi del liceo scientifico, dal 25,5 al 26,2%.

Diminuiscono le iscrizioni al linguistico: 8,8% rispetto al 9,3% del 2019/20. Aumentano quelle all’artistico, dal 4 al 4,4%, e al liceo delle scienze umane, dall’8,3 all’8,7%. Percorsi liceali che si confermano al primo posto nel Lazio con il 68,9% di domande di iscrizione, seguiti da Abruzzo (62%), Campania (61%), Umbria (60,4%), Molise e Sardegna (60%). Alla primaria cresce la domanda di tempo pieno. Vi ha optato quasi la metà delle famiglie, il 45,8%, rispetto al 44,4% di un anno fa. Con un +6,5% rispetto a 4 anni fa.

Nel 2016/17, infatti, il tempo pieno da 40 ore settimanali era scelto dal 39,3% delle famiglie. La regione con la più alta percentuale è il Lazio che con il 64,3%, supera di quasi il 20% la media nazionale. Seguono Piemonte (62,3%), Toscana (60,3%) e Liguria (60,1%).

La percentuale più bassa si registra al Sud, distanti fino a oltre il 30% dalla media nazionale. Con il Molise al 13,6%, Sicilia al 15,6%, Puglia al 21,1% e Campania 27,7%. Tutte regioni che tuttavia vedono aumentare la richiesta di tempo pieno rispetto a 8 anni fa. Con la Sicilia che fa un balzo avanti di ben 5,6%: era infatti il fanalino di coda con appena il 9,7% nel 2016/17.