da Il Sole 24 Ore
di Redazione Scuola
Nuova circolare per le scuole sul coronavirus che rimette alle famiglie degli alunni «di ogni nazionalità» che arrivano dalle zone a rischio della Cina, la responsabilità della segnalazione ai presidi, con una “quarantena” volontaria di due settimane in casa, e «assenze giustificate».
Le nuove indicazioni
Indicazioni che riaccendono la polemica politica, con i governatori leghisti del Nord e Salvini che gridano vittoria dopo gli scontri dei giorni passati, ma soprattutto con l’Iv di Matteo Renzi che chiede al Governo di «scegliere» e di «non scaricare il peso» sulle famiglie. Mentre i presidi, vogliono ora da Viale Trastevere «nuove e certe indicazioni».
La permanenza volontaria a casa
La nuova circolare del ministero della Salute, che aggiorna quella del primo febbraio, prevede di avviare un monitoraggio con «permanenza volontaria a casa» per la «puntuale verifica della febbre e dei sintomi tipici del nuovo coronavirus 2019-nCoV». La richiesta interessa bambini e studenti che nei «14 giorni precedenti il loro arrivo in Italia siano stati nelle aree della Cina interessate dall’epidemia». La circolare è ispirata «al principio di massima precauzione»: «Fermo restando il diritto inalienabile di bambini e ragazzi di frequentare liberamente e regolarmente la scuola in assenza di evidenti e conclamate controindicazioni di carattere sanitario, in uno spirito di massima precauzione, il Dipartimento di prevenzione della Asl di riferimento, favorisce una “permanenza volontaria fiduciaria” a casa sino al completamento del periodo di 14 giorni dalla partenza dalla Cina».
Il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli «invita tutte le famiglie a collaborare serenamente con le scuole e ribadisce che al momento non ci sono elementi che giustifichino allarmismi di sorta. La lucidità è più che mai necessaria nelle situazioni di criticità».