Per eliminare le classi pollaio serve un miliardo di euro

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Eliminare le classi con più di 22 studenti nelle superiori, le cosiddette “classi pollaio” che rendono difficile agli insegnanti seguire in maniera personalizzata gli studenti: un obiettivo ambizioso, che darebbe un grande impulso alla qualità del sistema formativo.

Nei giorni scorsi è stato presentato nel decreto legge Milleproroghe l’emendamento 6.45 finalizzato ad avviare il superamento delle classi pollaio per la cui eliminazione, da semplice deputata, la stessa ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, aveva presentato una proposta di legge.

Ma che investimento occorrerebbe, in termini di nuove classi da istituire (e quindi più docenti da retribuire) per azzerare le classi pollaio? Tuttoscuola – in una indagine data in esclusiva all’Ansa – ha provato fare i conti ed è emerso che occorrerebbe quasi un miliardo all’anno. L’emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle stanzia invece 50 milioni dal 2022.

Secondo i calcoli di Tuttoscuola con i 50 milioni a partire dal 2022 si possono stanziare soltanto 815 classi. Un professore a inizio carriera ha infatti uno stipendio annuo lordo (13ma compresa) di 25.945,40 euro. Allo Stato, con gli oneri riflessi (31,30%), quello stipendio costa complessivamente 34.066,31 euro all’anno; con 50 milioni si possono retribuire, pertanto, 1.468 professori e, se si considera che mediamente ogni classe dispone
di 1,8 docenti, con quella somma si possono finanziare 815 nuove classi. Su 56.985 classi con più di 22 alunni, funzionanti quest’anno negli istituti statali della secondaria di II grado,
quelle 815 nuove classi rappresentano l’1,4%.

Tuttoscuola, sulla base dei dati dell’organico di fatto di quest’anno, ha calcolato il numero di classi con oltre 22 studenti: delle 121.536 classi funzionanti quest’anno negli istituti statali della secondaria di II grado, quasi 57 mila (esattamente 56.985) hanno più di 22 studenti per classe: il 47%.

Una quota costante di 50 milioni all’anno per retribuire i docenti delle nuove classi, servirebbe a finanziare, come detto, soltanto 815 nuove classi: l’1,4% delle classi “target”. Infatti nelle 25.155 classi del 1° anno, sono 16.558 (pari al 65,8%) quelle che hanno più di 22 studenti; nelle 24.864 classi del 2° anno ve ne sono 13.784 (55,4%) con oltre 22 studenti; nel 3° anno vi sono 12.504 (51,5%) con oltre 22 alunni; nelle classi del 4° anno ve ne sono 8.905 (37,9%) che superano il limite di 22 per classe e 5.234 (22,1%) dell’ultimo anno.

Senza considerare la seconda parte dell’emendamento di cui è prima firmataria la deputata Vittoria Casa che prevede di portare a 20 il limite numerico di studenti per classe in presenza di studente disabile, il limite massimo di 22 studenti per classe comporterebbe l’istituzione di circa 10.600 (esattamente 10.597) nuove classi. Ma una quota significativa di quelle classi con oltre 22 studenti ha presenti studenti disabili per i quali l’emendamento pone il limite massimo di 20 alunni.

Secondo le stime di Tuttoscuola, sono 15.987 le classi che si dovrebbero istituire per superamento del limite di 22 studenti e per il superamento di 20 con presenza di studenti disabili. Per una media di 1,8 docenti per classe, sarebbero necessari 28.776 nuovi professori. Al costo unitario di 34.006 euro annui per ogni nuovo docente, il costo complessivo annuale sfiorerebbe il miliardo: esattamente 980 milioni e 292 mila euro. Ne consegue che al ritmo di 50 milioni all’anno sarebbero necessari vent’anni per azzerare le classi pollaio.