Aumento stipendi scuola: incremento di 120 euro grazie al cuneo fiscale

da Tuttoscuola

Si torna a parlare di stipendi dei lavoratori della scuola: a quanto ammonterà il prossimo rinnovo del contratto per i dipendenti del comparto scuola? Se parliamo di cifre lorde, si parla di 100 euro medi,  frutto delle ultime leggi di bilancio, più 62 euro (in questo caso netti) di beneficio medio del taglio del cuneo fiscale per il pubblico impiego (anche se per questa seconda “voce” non si tratta di aumenti veri e propri). In totale l’aumento sarebbe di 120 euro netti. Ma i sindacati smentiscono: “Non è così”.

Stipendi insegnanti: aumenti netti a tre cifre grazie al cuneo fiscale

Si parla di  aumento degli stipendi dei lavoratori della scuola dai tempi del Ministro Bussetti. Il suo successore , Lorenzo Fioramonti ha puntato in alto, chiedendo stanziamenti consistenti per il mondo della scuola che però gli sono costate le dimissioni.  Ora, proprio in questi giorni, si torna a parlare di aumenti. Secondo quanto annunciato dalla ministra dell’Istruzione, Lucia  Azzolina, c’è la disponibilità di fondi per aumenti medi di 100 euro lordi. Cifre a cui vanno aggiunti gli aumenti derivanti dal taglio del cuneo fiscale, che dipendono dal reddito.

In sintesi, i lavoratori della scuola, a seguito dell’entrata in vigore del cuneo fiscale, che hanno una retribuzione media annuale di 28.440 euro, pari ad un reddito medio annuale di 25.937 euro, potranno beneficiare di un incremento netto delle retribuzioni di 440,95 euro da luglio a dicembre, pari ad un aumento mensile di 73,49 euro, che corrisponde ad una variazione del netto del 2,12%. Si tratta quindi di un aumento medio di circa 120 euro netti che potrebbe arrivare a 130 euro netti.

Aumento stipendi, i sindacati: “Non è così”

“Ad oggi, queste condizioni non ci sono affatto”, dichiarano Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola, Gilda e Snals in un comunicato unitario.

“Il taglio del cuneo fiscale – continuano – è una misura di equità sociale che riguarda tutti i lavoratori: nel caso specifico della scuola, peraltro, non tutti potranno beneficiarne. Il Contratto ha un altro scopo: è finalizzato, da un lato, a recuperare la perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni, dall’altro a riconoscere l’impegno professionale di tutti i dipendenti. Sommare impropriamente i benefici del taglio del cuneo fiscale agli aumenti del Ccnl significa giocare con la realtà dei fatti”.

“Il punto è che finora i fondi stanziati per gli aumenti contrattuali nel triennio 2019/2021 – si legge nel comunicato – comportano un aumento di 80 euro medi mensili lordi, elemento perequativo compreso. Come si può sostenere che si tratti di aumenti dignitosi per una categoria su cui grava la responsabilità di formare le future generazioni, che tutti riconoscono di importanza fondamentale per il futuro del Paese, ma che continua ad essere schiacciata e pervicacemente tenuta, sul piano stipendiale, sulla dimensione di un lavoro impiegatizio, peraltro ai livelli iniziali?”.