Aran e sindacati discutono su come poter precettare i docenti in occasione degli scioperi

da La Tecnica della Scuola

Continuano gli incontri fra Aran e sindacati maggiormente rappresentativi del comparto scuola per affrontare la questione delle regole per la proclamazione e lo svolgimento degli scioperi, ma l’iniziativa sta già provocando le proteste dei sindacati di base.

A lanciare l’allarme è soprattutto l’USB che parla di un incontro in programma per il 26 febbraio nel corso del quale si dovrebbe discutere “la proposta di precettazione dei docenti in caso di sciopero”.
“Si tratta – afferma Luigi Del Prete, segretario nazionale del sindacato – di una limitazione del diritto costituzionale allo sciopero su cui USB Scuola si è già espressa e contro la quale l’intera USB sta lavorando, al fine di tutelare lo strumento principale che hanno i lavoratori per esprimere il proprio dissenso”.
“La precettazione, unita alle comunicazioni che i DS dovranno fornire obbligatoriamente sui dati di adesione degli scioperi degli ultimi due anni scolastici – aggiunge l’USB – sono strumenti mirati a mettere in difficoltà le organizzazioni sindacali conflittuali, come USB che ancora crede fermamente nel diritto di sciopero e nella necessità del suo libero esercizio e si va ad aggiungere all’indebolimento profondo di questo strumento, che dalla legge 146 non può essere prolungato e utilizzato per portare avanti lotte forti e che facciano la differenza”.
Secondo USB “l’Aran sembra volere contrattare un accordo per regolamentare la precettazione dei docenti, strumento mai neanche ipotizzato fino a questo momento, lamentando che quando viene proclamato uno sciopero i genitori non mandano i figli a scuola, vivendo un disagio”.
“L’Aran – commenta il sindacato – forse non ha chiaro a cosa serve lo sciopero, che è uno strumento essenziale di lotta per la difesa e la conquista di diritti, per i lavoratori. Esso deve creare un disagio al fine di portare all’attenzione del Governo e della cittadinanza sulle difficoltà che vivono i lavoratori”.