Nuova maturità già da rifare

da ItaliaOggi

Emanuela Micucci

In arrivo modifiche e correttivi alle nuove norme sull’esame di Stato. A chiederli al governo, impegnandolo, è la Commissione istruzione del Senato, che li ha approvati la scorsa settimana.Urgente «fornire al più presto ulteriori indicazioni» a scuole e commissioni sui «quesiti e i contenuti oggetto della fase orale», «evitando il riproporsi, in parte di quei dubbi già sollevati prima dell’eliminazione del sorteggio delle buste» da parte della ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, e sulle «modalità di conduzione generali del colloquio». Si pensa, in particolare, alla formulazione, sintetica o analitica, e all’organizzazione dei quesiti, articolata per nuclei concettuali interdisciplinari o distinta per le singole materie.

L’esigenza è evitare «disparità di trattamento tra gli studenti» sia nel confronto tra diverse scuole sia nel rapporto tra diverse commissioni dello stesso istituto, «come avvenuto nel corso degli esami di Stato nell’anno scolastico 2018/2019». Per questo motivo i senatori ribadiscono che il colloquio orale deve accertare e verificare competenze, conoscenze e capacità intra-disciplinari e inter-disciplinari degli studenti, «agevolando lo sviluppo dei percorsi argomentativi multilivello dei maturandi». Bene la seconda prova scritta mista. Tuttavia, va bilanciata «sia nel livello di difficoltà sia nella tipologia» e il livello di difficoltà deve corrispondere, in tutte le eventuali parti di cui si compone, «ai criteri di proporzionalità e ragionevolezza».

Già dalla maturità 2021, poi, occorre integrare il contenuto del decreto ministeriale n. 769 del 2018 per predisporre griglie di valutazione per individuare e declinare più specifici descrittori nella seconda prova scritta, per ciascuno degli indicatori previsti dalle griglie nazionali. Obiettivo: rendere i criteri per l’assegnazione dei punteggi più corrispondenti a parametri oggettivi ed uniformi, «in via generale ed omogenea su tutto il territorio nazionale». Dal Senato anche l’invito a riflettere sulla composizione delle commissioni esaminatrici, sul rapporto tra componente interna e componente esterna e tra prove d’esame e curriculum regresso per rendere la maturità «maggiormente rispondente ai principi costituzionali di imparzialità e buon andamento». Bisogna, inoltre, chiarire le modalità di svolgimento delle prove di laboratorio nella seconda parte della seconda prova negli istituti professionali. Cambiare le griglie di valutazione nei licei musicali per armonizzare i risultati in uscita con le competenza in entrata dell’Afam.

Verificare nei licei linguistici la congruità dei livelli delle prove con il livello del quadro europeo Qcer e il loro adeguamento rispetto al monte ore delle singole discipline.

Infine, agevolare la predisposizione di prove scritte più fruibili ed accessibili per gli studenti Dsa. E per gli alunni Bes non certificati fornire indicazioni specifiche nell’annuale ordinanza ministeriale.