Nuova tornata per il rinnovo del contratto

da ItaliaOggi

Carlo Forte

È prevista per giovedì prossimo, 5 marzo, la prima riunione tra amministrazione e sindacati per concordare le disposizioni che saranno contenute nell’ordinanza che darà il via alla mobilità a domanda del personale docente e Ata. L’ordinanza recherà anche i termini per la presentazione delle domande. La novità di quest’anno è che il contratto non dovrebbe subire modifiche sostanziali. Perché la validità dell’accordo adesso è triennale e siamo ancora al secondo anno di vigenza.

Resta il fatto, però, che le disposizioni contrattuali devono fare i conti con le innovazioni introdotte dal legislatore. Che in materia di mobilità, prevalgono su quelle di natura contrattuale (si vedano gli articoli 2, comma 2, e 41, comma 1 del decreto legislativo 165/2001).

Nel caso specifico, la norma che entra a gamba tesa nella mobilità di quest’anno è l’articolo 1, comma 17-octies, del decreto legge 126/2019 convertito con la legge 159/2019. Il dispositivo prevede, infatti, la sospensione del diritto alla mobilità per cinque anni per i docenti che saranno immessi in ruolo dal 2020/21 in poi. Una norma che ha suscitato le reazioni negative del personale e dei sindacati che ne hanno più volte chiesto il ritiro.