Coronavirus e scuole chiuse. Tutto quello che c’è da sapere

da Corriere della sera

Gianna Fregonara e Orsola Riva

Il provvedimento preso dal presidente del consiglio Giuseppe Conte di chiudere le scuole in tutto il territorio nazionale per un periodo così lungo (fino al 15 marzo) è una decisione eccezionale che non ha precedenti nella storia repubblicana. Che cosa comporta nella pratica per studenti, genitori, professori e altro personale scolastico?

Fino a quando durerà? Quando riapriranno le scuole?
Il governo per il momento ha deciso di chiuderle in tutta Italia da giovedì 5 marzo a sabato 14, con ritorno in classe lunedì 16 marzo. Ma come si è visto nelle regioni «pilota» del Nord, dove le scuole sono già alla seconda settimana di chiusura, dipenderà dall’evoluzione del contagio. Non è affatto escluso che, alla luce di ulteriori valutazioni da parte degli esperti dell’Istituto superiore di Sanità, il governo decida di rinviare ulteriormente l’apertura.

Che differenza c’è fra scuole chiuse e sospensione dell’attività didattica?
Solo nelle cosiddette «zone rosse» del contagio è stata decretata la chiusura vera e propria delle scuole con tanto di cancelli sbarrati. In tutte le altre province e città italiane il governo ha deciso invece la sospensione dell’attività didattica: le aule sono vuote, insegnanti e studenti restano a casa, ma il preside è al suo posto, come pure i bidelli, e le segreterie sono regolarmente aperte.

L’anno scolastico sarà valido comunque o dovrà essere allungato?
In queste ore sulle chat delle mamme si dà libero spazio a tutte le ipotesi, anche le più fantasiose: dal prolungamento del calendario scolastico fino alla fine di giugno al recupero di una manciata di giorni a scapito delle vacanze di Pasqua. Ma per il momento la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha escluso di allungare l’anno e ha decretato la validità dell’anno scolastico anche in deroga ai 200 giorni minimi di lezione stabiliti per legge.

I programmi scolastici saranno rivisti e ridotti?
Per ora non sono previste indicazioni su questo tema: se la chiusura si prolungasse è possibile che il ministero intervenga con misure specifiche. Per attivare la didattica a distanza è necessario l’ok del collegio dei docenti, quindi è probabile che ci voglia qualche giorno perché le scuole (quelle che potranno farlo) attivino questa modalità.

I viaggi di istruzione saranno vietati anche dopo il 15 marzo?
Per ora resta lo stop fino al 15 marzo, previsto nel decreto del 25 febbraio. Ma è probabile che questa misura di contenimento venga rivista, allungando il termine del divieto delle gite scolastiche. Si saprà nei prossimi giorni.

Cosa succederà con gli esami di Stato di terza media e di Maturità?
Su questo punto la ministra Azzolina resta cauta. Tutto dipende da quanto durerà la serrata delle scuole. Se dovesse prolungarsi oltre la scadenza annunciata oggi il ministero sta valutando un non meglio definito «piano di emergenza».

Le prove Invalsi per la Maturità sono sospese?
Insieme alla sospensione della didattica in presenza, è sospeso anche lo svolgimento delle prove Invalsi valide per l’ammissione all’esame di Maturità previste per il mese di marzo. L’Istituto di valutazione è pronto a varare un nuovo calendario. In alcune scuole le prove si sono già svolte nei giorni scorsi.

La didattica a distanza che molte scuole del Nord hanno già avviato su sollecitazione del ministero sarà estesa a tutte le scuole? E in ogni caso può sostituire la didattica frontale in classe?
Per il momento la didattica digitale è partita solo in alcune scuole, a macchia di leopardo, a seconda delle capacità e dell’intraprendenza dei singoli istituti. E comunque anche le scuole più evolute su questo fronte non riescono ancora a raggiungere tutti gli studenti. Particolarmente difficile appare la situazione delle scuole elementari: per assicurarsi la cooperazione attiva degli alunni più piccoli è necessario l’aiuto di un adulto da casa. Il Miur ha messo a disposizione una pagina che riepiloga tutte le esperienze e i materiali di didattica digitale già disponibili. E ha previsto lezioni a distanza per la formazione dei docenti.

Le università sono chiuse come le scuole?
Il decreto che chiude le scuole ferma anche la didattica nelle Università fino al 15 marzo: proseguono regolarmente – ha fatto sapere la Crui – gli altri servizi agli studenti e le attività di ricerca. Molti Atenei si stanno attrezzando con lezioni online e Mooc. Per le sessioni di esame e di laurea prevalgono i rinvii ma ogni Ateneo può stabilire se abilitare le lauree via Skype o a distanza. E’ necessario collegarsi ai siti delle Università per avere informazioni precise.

Insegnanti, segretari e bidelli riceveranno lo stipendio a fine mese?
Ovviamente sì. Il milione e più di lavoratori della scuola rappresenta la fetta più grande del pubblico impiego: lo stipendio è garantito dal contratto nazionale.