Emergenza Coronavirus: come fare i Finlandesi

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Emergenza CORONAVIRUS: come fare i FINLANDESI

Innovatori non solo per virtù, ma per necessità

di Laura Fasiolo*

Il nuovo DPCM sul CORONAVIRUS ha prodotto uno Tsunami nella scuola italiana. La crescita esponenziale dei casi ha reso necessario, in un momento così delicato, cercare le vie, pur difficili e imperfette, di contemperare le esigenze di sicurezza con quelle di salvaguardia della scuola dal collasso educativo, formativo, psicologico. Gli operatori scolastici sono consapevoli che l’apprendimento è un processo continuo e la didattica non può fermarsi.

Il Decreto con molta chiarezza chiede alla scuola di mettersi in condizioni di svolgere attività didattiche on line, quindi di accelerare il processo della didattica digitale.

Di necessità virtù: la sospensione delle attività didattiche si protrae e ancora si protrarrà, a mio parere più di quanto si possa oggi immaginare, con inevitabili ripercussioni sulla formazione e la crescita culturale degli studenti. Perciò si impongono urgenti misure idonee ad affrontare l’emergenza, un salto di qualità e un rapido adattamento: la sospensione delle lezioni in presenza va compensata dagli interventi on line dei docenti. I dirigenti scolastici vengono chiamati in causa, quali garanti e responsabili del processo di insegnamento apprendimento e parte attiva, insieme ai docenti, della comune e responsabile risposta all’emergenza.

Alcuni istituti all’avanguardia hanno messo a frutto le esperienze pregresse. In provincia di Gorizia Marco Fragiacomo, Dirigente dell’ISIS Brignoli Einaudi Marconi e Cossàr di Gorizia ha avviato un Collegio virtuale per coinvolgere i docenti nella deliberazione dei criteri e nella tempistica di utilizzo della didattica on line. È stata simile l’organizzazione di molti altri Dirigenti specie del secondo grado e conforta si tratti anche di neo insediati. La didattica a distanza si è strutturata utilizzando il registro elettronico e applicazioni meet, classi virtuali con piattaforme Google Classroom, Edmondo e altre applicazioni.

Negli Istituti funzionano i gruppi mail di classe, la app meet, la registrazione della lezione con Google Hangout, Scuola Viva, che consentono l’invio e lo scambio di materiale. La prima lezione in videoconferenza all’ ISIS Brignoli Einaudi Marconi, ha comportato due ore di fila, con l’ interazione degli studenti e il parallelo utilizzo di strumenti online messi a disposizione dai docenti in piattaforma, Quindi, accesso alla elearning, e alle dotazioni delle Smart TV e Touch screen. Tutto predisposto per le verifiche e valutazioni a distanza e per l’inserimento dei voti sul Registro elettronico, strumento efficace dalle enormi potenzialità: compiti per casa in mail, regolarmente valutati e personalizzati per le disabilità.Il docenti hanno inoltre la possibilità di accesso alle misure che la Ministra Azzolina ha attivato per la scuola in due fasi.

Fase 1) : si tratta del lancio di una pagina web per la «didattica a distanza» sul sito MIUR dedicata al Coronavirus, con la “condivisione di tecnologie, piattaforme e contenuti multimediali utili alle lezioni online” .

Fase 2): riguarda la formazione tecnologica dei docenti. Si insegna ad operare sulle piattaforme, a condividere materiali, ad offrire strumenti di supporto allo studio personalizzato.

L’emergenza provoca dunque, seppure in una sfortunata contingenza, una risposta innovativa. Pieghiamo la rigidità della classe, pieghiamo la tecnologia ad un uso didattico e pedagogico, dietro o davanti il quale c’è il docente, regista e tutor.

Gli studenti devono potersi mettere alla prova da casa, anche in un contesto diverso da quello abituale. È perciò doveroso, specie in un momento così problematico, stabilire un rapporto di vera alleanza educativa con la famiglia, sostenerla e dare senso e continuità ad un percorso scolastico che non va interrotto.

Il lavoro on line avrà effetti positivi anche sul senso di appartenenza, di aggregazione e di cooperazione scuola, studenti, classe e famiglia.

La decantata scuola finlandese rappresenta un modello oggi a noi più vicino, un riferimento dove lo star bene in ambienti perlopiù rasserenanti si coniuga con una tecnologia diffusa, sostenuta dal supporto strumentale e vantaggioso del web ( web learning, net learning e-learning), con servizi e risorse per l’insegnamento a distanza.Importante è il collegamento delle scuole in rete con le realtà più avanzate e le avanguardie educative più evolute nell’utilizzo delle tecnologie.

La didattica a distanza, dalla quale le istituzioni scolastiche sono rimaste troppo estranee, oggi dovrà dare risposte agli studenti costretti a casa. Un altro capitolo non meno importante dovrebbe riguardare il lavoro di segreteria, ancora involuto.

Gli impiegati sono rigorosamente a scuola e c’è da chiedersi “Perchè”? In alcune realtà scolastiche, davanti alla pur obbligatoria dematerializzazione, l’obbligo viene derogato ed imperano circolari, operazioni e archivi cartacei.

È ormai tempo di intervenire in modo deciso, eliminando storture e introducendo modalità di smart working, di lavoro agile e flessibile anche da casa.

* ex Dirigente scolastica e Senatrice XVI Legislatura