Erasmus+, 47mila giovani in attesa di essere «recuperati»

da Il Sole 24 Ore

di Vera Viola

Grande preoccupazione per gli studenti italiani con borsa di studio Erasmus all’estero. Soprattutto per quelli che si trovano nei Paesi in cui si registra una rapida crescita dei contagi da Covid-19, e dai quali non partono più aerei per l’Italia. Si pensi alla Spagna.
I centralini delle università italiane sono roventi, sui siti compaiono le prime indicazioni. Ma per ora manca un coordinamento e ciascun ateneo fa da sé.

Gli italiani all’estero
Si tratta di un numero molto consistente di giovani che si sono trasferiti in città europee per motivi di studio: nell’anno accademico 2018-2019 sono partiti dall’Italia circa 47mila studenti universitari e nell’anno in corso altrettanti circa. Di questi la maggior parte oggi si trova in Spagna, Francia e Germania.
I giovani sono di fronte a un dilemma: rimanere nelle città ospitanti esponendosi a contagio, avendo peraltro per la stessa filosofia di fondo dell’esperienza la tendenza a vivere in un clima di grande socialità; oppure ripartire per l’Italia, ma ciò significa dover affrontare le difficoltà di un viaggio diventato incerto, tra scali aerei e improvvise cancellazione di voli? Non solo, una volta rientrati potrebbero trovarsi nella condizione di non poter sostenere gli esami.

Le indicazioni dell’Unione europea
La Commissione europea nei giorni scorsi ha fatto sapere che è possibile rientrare in patria facendo valere una «causa di forza maggiore» al fine di vedersi riconosciuta la borsa di studio ed eventuali rimborsi spese. Ma va fatta una richiesta che dovrà poi essere accettata. Poi è arrivata una seconda comunicazione della Commissione Ue che specifica la definizione di «causa di forza maggiore» e come può essere utilizzata. Informazioni che sono pubblicate sul sito dell’Agenzia nazionale Indire.
Insomma, l’argomento è all’ordine del giorno, ma le indicazioni fornite sono ancora poche. Se ne discute in queste ore tra ministero della Ricerca, Farnesina e Commissione europea ma non c’è ancora un quadro chiaro. «Ci sarà una decisione a breve», fa sapere il ministro della Università e della Ricerca Gaetano Manfredi.

I nodi da sciogliere
Quel che è certo è che si dovrà dare risposte a diverse esigenze: con quali voli tornare dall’estero in Italia? Come far proseguire l’anno accademico in corso? Adottare un criterio automatico per il recupero delle spese sostenute e soprattutto dell’intero importo delle borse di studio assegnate.