Coronavirus, didattica a distanza: Dirigente Scolastico può “controllare” operato insegnanti?

da Orizzontescuola

di redazione

Coronavirus: l’attivazione della didattica a distanza è uno degli argomenti più complessi e controversi che ha interessato gli insegnanti, studenti e famiglie fin dal primo diffondersi del contagio.

Bisogna innanzitutto ricordare che mentre all’inizio di questa emergenza l’attivazione della didattica a distanza era una possibilità, essa è diventata la “modalità scuola” a partire dal DPCM 4 marzo 2020.

L’articolo 1, comma 1, punto g) stabilisce infatti

i dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.  

La nuova misura dunque:

  • non prevede più il coinvolgimento degli organi collegiali;
  • non prevede più la facoltà ma l’obbligo per i dirigenti di attivare la didattica a distanza.

In definitiva, i dirigenti attivano modalità di didattica a distanza, avendo riguardo alle esigenze degli studenti con disabilità, e non hanno l’obbligo di sentire gli organi collegiali.

Dunque gli insegnanti sono in servizio a lezioni didattiche sospese in presenza e attivano la didattica a distanza.

Orari e modalità della didattica a distanza

L’ultima nota del Ministero in relazione alla didattica a distanza consiglia  di evitare, soprattutto nella scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed esercitazioni, ma di accompagnarla da una qualche forma di azione didattica o anche semplicemente di contatto a distanza.

Inoltre – scrive il Ministero –  va esercitata una necessaria attività di programmazione, al fine di evitare sovrapposizioni tra l’erogazione a distanza, nella forma delle “classi virtuali”, tra le diverse discipline e d evitare sovrapposizioni.

Il Ministero ricorda, soprattutto per i bambini della scuola di infanzia, come il periodo sia particolarmente difficile perché viene a mancare la dimensione di relazione e il gruppo classe. Di conseguenza anche le più semplici forme di contatto sono da raccomandare vivamente.

Di questo ha parlato anche il Ministro Azzolina nel messaggio Azzolina a piccoli alunni: leggete favole o ascoltatele dalla maestra

messaggio prontamente accolto da tante maestre Coronavirus, didattica a distanza: la maestra ogni sera invia su WhatsApp un video per gli alunni

Quindi, per quanto riguarda gli orari – a meno che non siano stati concordati a livello di scuola, soprattutto per primaria e secondaria di I grado – il docente non è tenuto al rispetto del normale orario di lavoro settimanale.

Anche perché in molti casi il suo rispetto diventa impossibile, si pensi infatti agli insegnanti che in questo periodo si dedicano anche alla cura dei figli. Didattica a distanza, non è “roba” per docenti-mamme! Lettera

D’altronde nulla è stato detto dal Ministero circa un ipotetico orario di lavoro, ben consapevole che l’utilizzo di questa modalità di insegnamento sta coinvolgendo gli insegnanti – tra formazione, aggiornamento, preparazione di materiale, videolezioni – spesso anche ben oltre il numero di ore canoniche svolte in classe.

“Controllo” del lavoro degli insegnanti

Il Dirigente Scolastico può chiedere conto di quanto svolto in questo periodo?

Il termine “controllo” utilizzato da alcuni docenti, nel segnalare le richieste dei Dirigenti Scolastici, in effetti non è corretto.

Più di controllo possiamo parlare di monitoraggio.

Lo stesso Ministero provvederà a monitorare le iniziative scuole per attivare ulteriori misure, se necessarie Coronavirus, didattica a distanza: Ministero monitorerà iniziative scuole e attiverà ulteriori misure, se necessarie

E’ indubbio che il docente che ha imparato oggi ad usare una tecnologia per attuare la didattica a distanza possibilmente farà di meno rispetto a chi già da tempo ha affiancato alla didattica tradizionali altri strumenti.  Ma questo non inficia la professionalità del docente stesso.

Solo dall’11 marzo inoltre il Ministero ha ampliato l’acquisto di hardware per la didattica a distanza  con webcam e microfoni, penne touch screen, scanner e hotspot portatili. E si consideri che sono esclusi i docenti precari. Le FAQ 

Proprio di questo hanno parlato i sindacati della Calabria che stigmatizzano l’operato di quei Dirigenti Scolastici che

“impongono il rispetto dell’orario di lavoro al personale docente attraverso la richiesta di firma sul registro elettronico e altre modalità imposte di rendicontazione delle attività svolte durante le lezioni di “didattica a distanza”, che non sono assolutamente previste dal Contratto Scuola vigente e in molti casi vanno a ledere la “libertà di insegnamento”.

Quindi no orario di servizio, no controllo, no intento punitivo, al massimo monitoraggio delle modalità di didattica attuata dall’insegnante, qualora questa sia stata lasciata alla singola iniziativa del docente.