Scuola spina dorsale del Paese (e non si ferma)

da Il Sole 24 Ore

di Lucia Azzolina

Governare un Paese non è mai cosa facile. Ci sono giornate in cui devi prendere decisioni difficili. Devi avere bene a mente gli obiettivi e l’impatto delle scelte che farai. Il coronavirus ha richiesto sforzi importanti al governo. E a tutto il Paese. Ma ha anche messo in chiaro alcune cose. La prima: abbiamo un sistema sanitario fatto di tanti esperti, medici, infermieri, altri addetti che ogni giorno, con dedizione, stanno lavorando per curare pazienti e arginare l’avanzata del virus. La seconda: la scuola, la comunità che mi onoro di dirigere, è una spina dorsale dell’Italia. È fra le cose più importanti che abbiamo. E quando la scuola si ferma ne sentiamo tutti, tremendamente, la mancanza. Siamo tutti più soli.

Per alcuni può sembrare un concetto scontato. Eppure, troppe volte c’è chi mette sotto accusa gli insegnanti, dando loro dei fannulloni, c’è chi non si accorge del valore sociale di questa istituzione, chi la denigra addirittura. Se c’è una lezione da trarre da questi giorni, dunque, è che sanità e scuola sono fondamentali. Investimenti, non capitoli di spesa. Ora penso sia davvero chiaro a ciascuno.

Con un movimento dal basso, la scuola ha reagito immediatamente all’emergenza. Mettendo in campo le forze migliori, organizzando diverse forme di apprendimento a distanza, avviando scambi di competenze fra realtà più avanzate e altre che volevano partire con le lezioni online. Come Ministero ci siamo messi al fianco di questa comunità, come dovrebbe sempre essere. E come dovremo fare sempre di più. Anche cominciando a scrivere documenti chiari, comprensibili, agili. In queste settimane abbiamo supportato le scuole, mettendo a disposizione una pagina web per aiutare chi vuole fare didattica a distanza, tenendo un contatto stretto con dirigenti e docenti.

Il fermo forzato per l’emergenza ha aperto una fase molto impegnativa. Ma la scuola ha reagito. Abbiamo tutti lavorato per un’accelerazione del programma di didattica a distanza. Una sperimentazione del presente che potrà lasciarci un patrimonio di esperienze importante per il futuro. Nulla può sostituire il valore del confronto quotidiano, del confronto dal vivo. Ma scuola e tecnologia ora sono un binomio meno distante. In una situazione che non ha precedenti la scuola sta affrontando questa sfida con responsabilità e impegno. Guardando al futuro. Dicendo con chiarezza: la scuola non si ferma.